Riassunto analitico
Il lavoro di tesi è strutturato nel seguente modo: nel primo capitolo si illustra la Legge 170/2010 e le relative Linee guida sui Disturbi Specifici di Apprendimento che si prefiggono di tutelare gli alunni con difficoltà di apprendimento durante il loro percorso scolastico, imponendo agli insegnanti, di ogni ordine e grado, una riflessione sulle strategie didattiche di insegnamento da adottare, per far sì che anche gli alunni con DSA possano raggiungere i loro obiettivi scolastici in modo adeguato alle loro competenze. Oltre al ruolo che devono ricoprire gli insegnanti, nella normativa sono declinati anche i vari incarichi dei Dirigenti Scolastici, delle famiglie e degli alunni con DSA. In particolare, sono prese in esame le definizioni di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia che la legge riconosce come DSA. Nel secondo capitolo si focalizza l’attenzione sulla dislessia, analizzandone i sintomi e la diagnosi. Il terzo capitolo si propone di affrontare l’apprendimento delle lingue straniere in alunni dislessici, con riferimento alla legislazione, che si è adoperata per tutelare tali studenti, consentendo loro l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative. Verranno analizzati una serie di accorgimenti, che possano garantire una buona riuscita del compito, evitando ove possibile, frustrazione, stati d’ansia dal non farcela. Porrò poi la mia attenzione sulle difficoltà che gli alunni dislessici presentano nell’apprendimento della lingua inglese, spiegando il perché sia così difficile per un DSA apprendere una lingua come questa, considerata una lingua opaca e non trasparente così come lo è l’italiano. Inoltre, verranno presentati diversi metodi, che l’insegnante può mettere in atto per facilitarne l’apprendimento. Nel quarto capitolo vengono presentati gli strumenti compensativi che gli insegnanti devono far utilizzare agli studenti con DSA per agevolare i loro processi di apprendimento. Si tratta cioè di quegli strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell'abilità deficitaria e sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitarli il compito dal punto di vista cognitivo. Riflettendo sulle potenzialità degli strumenti compensativi, in particolare della sintesi vocale, viene dimostrato che essi spesso si trasformano in strumenti aumentativi, in quanto permettono agli studenti con dislessia di portare a termine attività che risulterebbero difficili per loro e di esprimere al meglio il proprio potenziale riuscendo, in tal modo, a raggiungere un grado di autonomia altrimenti non conseguibile. La sintesi vocale viene presentata facendo riferimento alla sua storia, alla classificazione dei software compensativi che la utilizzano, alle condizioni del suo utilizzo e ad alcuni studi condotti sulla sua efficacia.
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