Riassunto analitico
Il panorama economico mondiale sta rapidamente cambiando a causa di cambiamenti tecnologici, trasformazioni demografiche, globalizzazione dei mercati, crescente competizione e cambiamento nei bisogni dei clienti. Come risultati di questi cambiamenti, la maggior parte delle organizzazioni stanno avviando iniziative di trasformazione in modo da ripensare le proprie strategie globali, i propri modelli di business e i modelli organizzativi adottati. Da un punto di vista delle risorse umane, tali trasformazioni richiedono un riposizionamento delle competenze. Secondo le previsioni del Global Talent Economic Report 2021 a cura dell’Oxford Economic Papers, saranno quattro le aree di competenze la cui domanda crescerà nei prossimi anni: - Digital skills - Agile thinking - Interpersonal and communication skills - Global operating skills
A partire dal 1990, si è assistito ad un aumento delle migrazioni internazionali ed in particolare quella relativa ai lavoratori altamente qualificati. Essi occupano un ruolo importante nell’odierna economia della conoscenza, perché portatori di un capitale umano. Non a caso, le ricerche accademiche sempre di più sottolineano il fatto che il maggior impatto sui mercati di lavoro è dato non tanto dal numero complessivo di persone che si spostano, ma piuttosto dalla composizione di questi flussi migratori in termini di skills. Essi sono scienziati, accademici, manager, esperti e professionisti che per le ragioni più disparate decidono di spostarsi dal loro paese di origine. Questo fenomeno è tradizionalmente conosciuto come “fuga dei cervelli” o “brain drain”. Tali termini si riferiscono chiaramente ai paesi di origine che si vedono impoveriti del fattore oggi più importante: il capitale umano. Esso ha assunto un ruolo sempre più importante all’intero della nostra odierna economia, tant’è che si parla oggi knowledge economy o economia della conoscenza. Ma se da un lato gli spostamenti dei lavoratori altamente qualificati impattano enormemente sul mercato del lavoro e sulle economie dei singoli Stati, spesso negativamente nel caso del brain drain, dall’altro è possibile per le multinazionali sfruttare questa maggiore propensione al movimento e al cambiamento delle nuove generazioni come un importante occasione di apprendimento e formazione. È in questo senso che gli international assignment possano diventare un importante tool non solo di talent management ma anche di employer branding verso tutti quei soggetti portatori di un “talento” e che per questo motivo possono in futuro contribuire ai successi aziendali.
È dunque tempo che la mobilità globale sia considerata come una risorsa strategica per le aziende. I professionisti delle imprese dovrebbero sviluppare una chiara visione di come collegare expatriate experience e talent management, e formulare pratiche efficaci che allineino talento, mobilità globale e obiettivi aziendali.
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Abstract
The world economic environment is rapidly changing due to technological changes, demographic transformations, market globalization, increasing competition and change in the customer needs.
As a result of these changes, most organizations are starting transformation processes with the aim to rethink their overall strategies, business models and organizational models they have adopted.
From a human resources point of view, these transformations require a shift in the employee’s skills.
According to the forecasts of the Global Talent Economic Report 2021 by the Oxford Economic Papers, there will be four areas of expertise whose demand will grow in the coming years:
- Digital skills
- Agile thinking
- Interpersonal and communication skills
- Global operating skills
Since 1990, there has been an increase in international migration and in particular the one relating to highly skilled workers.
They play an important role in today's knowledge economy, because they are bearers of human capital. Not surprisingly, academic research increasingly emphasizes the fact that the greatest impact on labor markets is given not so much by the total number of people who move, but rather by the composition of these migratory flows in terms of skills.
They are scientists, academics, managers, experts and professionals who for various reasons decide to move from their country of origin.
This phenomenon is traditionally known as "brain drain". These terms clearly refer to the countries of origin that see themselves impoverished of the most important factor today: human capital. It has taken on an increasingly important role in today our economy, so much for that today we talk about knowledge economy.
But if on one hand the movements of highly skilled workers have an enormous impact on the labor market and on the economies of individual states, often negatively in the case of the brain drain, on the other it is possible for multinationals to exploit this greater propensity to move and change of the new generations as an important learning and training opportunity.
It is in this sense that international assignments can become an important tool not only for talent management but also for employer branding and for this reason can contribute to corporate successes in the future.
So, it is time for global mobility to be seen as a strategic resource for companies. Business professionals should develop a clear vision of how to connect expatriate experience and talent management, and formulate effective practices that align talent, global mobility, and business goals.
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