Riassunto analitico
INTRODUZIONE Trattare oggi il tema dell’imprenditorialità ed il suo ruolo nell’economia risulta imprescindibile per qualsiasi realtà nazionale o regionale la quale abbia l’obiettivo di sostenere un progresso tecnologico, sociale ed economico duraturo. Se il capitale ed il lavoro sono sempre stati considerati dagli economisti i due fattori principali necessari alla crescita economica di un paese, più recentemente il mondo accademico ha incominciato a trattare con maggiore impegno il ruolo di colui il quale ha il compito di combinare il lavoro ed il capitale per produrre quelle attività economiche responsabili del progresso economico: l’imprenditore, appunto. Il ruolo di quest’ultimo nella società è profondamente mutato durante la seconda metà del ventesimo secolo. La parola imprenditore (entrepreneur) apparve per la prima volta negli scritti di R. Cantillon, economista banchiere irlandese del XVIII secolo (Wennekers Turik, 1999). Quello che questa tesi si propone di fare è, dunque, andare ad analizzare e studiare l’insieme delle variabili che, nelle varie regioni d’Italia risultano avere una influenza empiricamente dimostrata e statisticamente significativa nello spiegare il maggiore sviluppo del livello di imprenditorialità e le caratteristiche della stessa tra le varie aree prese in considerazione. Inoltre si andrà a verificare il ruolo che l’imprenditorialità stessa ha nello sviluppo delle regioni come occupazione, ricchezza e d altri indicatori di sviluppo locale. Proprio per il fatto che la letteratura sull’argomento è piuttosto recente ed in veloce aggiornamento, si dedicherà la prima delle quattro parti di questo lavoro per definire l’oggetto dello studio (definizione di imprenditorialità, unità di misura, suo ruolo nell’economia), e, quindi, ad offrire una veloce rassegna della letteratura propria del nostro argomenti di tesi: le variabili che influenzano la probabilità di diventare imprenditore a livello locale. Ovviamente ciò sarà fatto rinunciando ad una completa rassegna sull’argomento, dedicandosi invece agli studi che risultano più interessanti ai fini della tesi stessa. La seconda, terza e quarta parte saranno dedicate alla descrizione dei dati utilizzati, la loro elaborazione e i risultati ottenuti. Dopo aver verificato se esistono differenze di imprenditorialità tra le varie regioni italiane, l’obiettivo è elaborare un’analisi econometrica che cerchi di spiegare quali sono le variabili individuali (reddito, età, istruzione, condizione famigliare, per esempio), oltre che variabili aggregate riferite ad una intera regione ( livello PIL pro capite e altri indicatori economici ritenuti idonei a spiegare il fenomeno studiato) in grado di spiegare queste differenze nei livelli regionali d’imprenditorialità. Vi è inoltre l’interesse ad approfondire il ruolo che possono avere, nelle varie zone, le variabili finanziarie: l’idea è di utilizzare, compatibilmente alla disponibilità di dati, quelle variabili finanziarie che, secondo un ragionamento economico finanziario dovrebbero avere un’influenza nel determinare lo sviluppo del livello di imprenditorialità a livello locale, con particolare riferimento a quelle che descrivono il ruolo del settore bancario rispetto alle imprese, tenuto conto dell’importanza che quel settore ricopre tutt’oggi nella nostra economia. Il lavoro verrà concluso con l’esposizione dei risultati ottenuti ed il loro commento.
|