Riassunto analitico
Renzo Pezzani, tra gli anni ’30 e ’50 del ventesimo secolo, ha rappresentato una figura di riferimento nell’ambito della letteratura infantile. Ad oggi poco conosciuto, con il tempo, soprattutto dopo la sua morte, avvenuta nel 1951, il suo stile è stato accusato di essere troppo pargoleggiante e sdolcinato, legato ad un abuso di immagini quali angeli, bambini, agnelli, fiori e ruscelli, e ad un linguaggio così semplice da poter risultare quasi banale. Questo lavoro vuole essere una riscoperta e un approfondimento della sua produzione poetica per l’infanzia, nel tentativo di andare oltre la definizione di Pezzani come poeta semplice, scoprendo quegli elementi di complessità che i suoi versi, ad una prima lettura quasi banali, nascondono. Guardando principalmente alle raccolte di liriche dedicate all’infanzia, tra cui Angeli verdi (1932), Belvedere (1935), e Odor di cose buone (1950), senza però tralasciare alcune pubblicazioni per un pubblico più adulto, come Cantabile (1936), Il fuoco dei poveri (1939), e Bellissimi dolori (1965), si è cercato di ricostruire il mondo poetico di Pezzani, e per farlo è risultato fondamentale partire dalla sua biografia, utile a dare un quadro di una personalità così sfaccettata, piena di momenti di entusiasmo ma anche di scoramento, di cui la poesia è stata diretta manifestazione. A seguire, sono stati approfonditi i diversi elementi della poetica di Pezzani, a partire dai suoi aspetti più significativi, quali la poetica del fanciullino, la ricerca di una innocenza perduta e la poetica delle piccole cose, considerando inoltre il rapporto tra il nostro autore e alcuni esponenti della letteratura suoi contemporanei, tra cui Pascoli, i crepuscolari, e D’Annunzio. Successivamente, ripercorrendo le sue raccolte di poesie più rappresentative, si sono andati delineando i motivi poetici fondamentali di Pezzani, quei temi ricorrenti che contribuiscono a definirne l’identità, quali la natura, il ciclo delle stagioni, la religione, la maternità, la morte e l’attenzione per la povera gente. Di questi temi poetici, sono stati poi analizzati nello specifico il motivo angelico e quello dei santi, esternalizzazioni di quell’elemento religioso che vedremo essere costantemente presente nelle opere di Pezzani, e il motivo della maternità, tema su cui il nostro autore ha raggiunto alcuni dei suoi risultati più alti, e che insieme agli angeli rappresenta uno dei suoi motivi più rilevanti. Guardando alla sua produzione poetica, sia per l'infanzia che per un pubblico più adulto, è emerso come la semplicità delle sue immagini e il costante richiamo all’infanzia non siano espressione di un pargoleggiamento fino a sé stesso, ma di un dolore esistenziale tutto adulto, legato alla ricerca di una innocenza ormai perduta, in quanto riservata al mondo dell’infanzia. La poesia diventa quindi uno strumento per raggiungere una fanciullezza che non è più possibile vivere, ma solo sognare.
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Abstract
Renzo Pezzani, between the 1930s and 1950s, was an important children's author. After his death in 1951, his style has been accused of being too mushy, related to abuse images such as angels, lambs, kids, flowers and streams, and to a language so simple that can be almost trivial. This work would be a rediscovery of his poetry for children, in an attempt to go beyond the definition of Pezzani as easy poet, discovering the elements of complexity that his verses, at first reading almost banal, hide. Looking mainly at collections of poems dedicated to children, including Angeli verdi (1932), Belvedere (1935), and Odore di cose buone (1950), without forgetting some publications for a more adult audience, such as Cantabile (1936), Fuoco dei poveri (1939), and Bellissimi dolori (1965), we tried to reconstruct Pezzani's poetic world. We started from his biography, useful to give a picture of a multifaceted personality, full of enthusiasm but also moments of discouragement, of whose poetry was an expression. Following, we have analyzed Pezzani's poetic elements, starting from its most significant aspects, such as the young child, searching for a lost innocence and the poetics of small things, looking also the relationship between Pezzani and other authors of his time, among which Pascoli, crepuscolar, and D'Annunzio.
Later, we have highlighted Pezzani's fundamental poetic themes, those recurring themes that help define the identity, such as the nature, the cycle of the seasons, religion, motherhood, death and the attention to the poor people. Following, we have depth the themes of saints, angels and motherhood. Looking at his poetic production, both for children and for a more adult audience, has emerged as the simplicity of his images and the constant reminder to children are not the expression of an easy poetry, but an expression of an adult existential pain, linked to the search for a lost innocence, typical of childhood. The poem thus becomes an instrument to achieve a childhood that Pezzani can no longer live, but only dream.
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