Riassunto analitico
L'opera si pone l'obiettivo di percorrere i recenti filoni giurisprudenziali dell'antieconomicità e dell'abuso del diritto, facendo esclusivo riferimento ai risvolti sul principio di inerenza. Dopo una disamina dei profili teorici del principio di inerenza nelle imposte sui redditi, l’analisi si incentra sulle problematiche economiche e giuridiche derivanti dal disconoscimento dei componenti negativi di reddito all’attività imprenditoriale, in seguito ad antieconomicità degli atti gestionali. Si propone sul tema, una approfondita analisi in merito alla legittimità di sindacato della gestione imprenditoriale effettuata dall’Amministrazione finanziaria; inoltre, si presenta un’ attenta riflessione sulle problematiche giuridiche connesse alla contestazione dell’inerenza intesa in senso quantitativo quali, ad esempio, la natura dell’avviso di accertamento e la ripartizione dell’onere della prova in sede di giudizio. Uno snodo fondamentale dell’opera è rappresentato dall’approfondimento del significato aziendalistico di economicità della gestione d’impresa, in modo tale da identificare le coincidenze e le divergenze con il concetto assunto come canone di giudizio dall’Amministrazione finanziaria e dalla Corte di Cassazione. Successivamente si tenta di identificare se vi sia o meno una relazione tra antieconomicità e abuso del diritto per quanto concerne i risvolti sull’inerenza. Si è scelto di approfondire la tematica alla luce delle più recenti evoluzioni dei due filoni giurisprudenziali che negli ultimi anni hanno fortemente influenzato la giurisprudenza di legittimità e le politiche di accertamento dell’Amministrazione finanziaria. L’obiettivo finale è tentare di identificare una possibile intersezione tra abuso del diritto e antieconomicità sul profilo dell’inerenza, evidenziando e analizzando criticamente i risvolti di maggiore problematicità.
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