Riassunto analitico
La malaria è una patologia presente in oltre 100 paesi del mondo, che colpisce quasi 3 miliardi di persone che corrispondono circa al 50% della popolazione mondiale. Inoltre, l’Africa è il continente con il maggior numero dei casi. La malaria è una malattia infettiva causata da un protozoo (genere Plasmodium) che la identifica come parassitosi. Il parassita viene trasmesso all’uomo dall’anofele, un insetto della famiglia Culicidi che sopravvive in ambienti la cui temperatura è superiore ai 18°C. La trasmissione del parassita è causata dalla puntura di un esemplare femmina della specie. Lo scopo di questa tesi è quello di dare una visione d’insieme al trattamento di questa patologia utilizzando piante medicinali alcune delle quali crescono in Africa. Per quanto riguarda le piante medicinali sono stati presi in considerazione: Cymbopogon citratus e Ocimum gratissimum, Helichrysum cymosum (L.) D. Don, Virola surinamensis (Rol.) Warb., Ambrosia sp. L, Artemisia annua L., Olea europea L. • Cymbopogon citratus: l’infuso di questa pianta è usato principalmente nella febbre indotta dalla malaria. • Ocimum gratissimum: l’olio essenziale di questa pianta ha un effetto significativo sulla riduzione della crescita in vivo del Plasmodium berghei nei modelli di animali. • Virola surinamensis (Rol.) Warb.: Il trattamento del P. falciparum con 100 µg/ml dell’olio essenziale di questa pianta oltre le 48 ore puoi causare una inibizione pari al 100% dello sviluppo dei giovani trofozoiti allo stadio di schizonti, senza formazione del pigmento. Visto l’effetto di queste piante africane per la cura della malaria è possibile dedurre che la farmacopea tradizionale africana può dare un contributo importante alla scoperta di fitofarmaci sicuri, efficaci, di qualità e accessibili per la sua gestione.
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