Riassunto analitico
Il modello di economia che predomina il mondo aziendale odierno viene chiamato “lineare”. Tale forma di economia iniziò durante la rivoluzione industriale e ad oggi mantiene ancora saldi i suoi punti chiave che caratterizzano il processo di vita di un prodotto: 1) inizialmente vi è l’estrazione delle materie prime; 2) vi è poi la trasformazione delle materie prime in prodotto finito; 3) il prodotto finito viene distribuito; 4) una volta distribuito, il prodotto finito viene usato/consumato; 5) qualora il prodotto finito non sia più utilizzabile o riparabile, viene destinato a discariche o inceneritori. Gli svantaggi derivanti da questo modello sono numerosi: dalla gestione dei rifiuti (come si smaltiscono? quanto inquinano? sono tutti irrecuperabili?), fino ad arrivare al problema scarsità di risorse nel mondo (con l’aumento della popolazione mondiale saremo in grado di soddisfare la domanda di materie prime richiesta?). In altre parole, si può affermare con certezza che l’economia lineare, ad oggi, non è più sostenibile. Il quesito, di conseguenza, sorge spontaneo: quale soluzione si può adottare? L’economia circolare è una delle soluzioni più efficaci ad oggi conosciuta. Tale paradigma suggerisce un modo alternativo di agire: ripensare all’uso dei beni nel tempo e provare a raggiungere un sistema economico in cui i rifiuti diventano risorse e gli sprechi vengono portati al minimo (in alcuni casi anche azzerati). L’obiettivo di questo studio è approfondirne gli aspetti rilevanti per quanto concerne le realtà aziendali: a quali principi si affidano? quali sono le reali motivazioni che spingono un’impresa a diventare circolare? esistono modelli di business più efficienti di altri? come si misura l’economia circolare in un’impresa? Queste sono soltanto alcuni dei più importanti quesiti che troveranno una risposta all’interno di questa tesi. Inoltre, la ricerca viene arricchita dalla importante testimonianza di aziende operanti nel territorio italiano. Nel dettaglio, si sono approfondite le tematiche di economia circolare tramite l’ausilio di due strumenti: il questionario (12 aziende partecipanti) e l’intervista (2 aziende partecipanti). Con lo strumento dell’intervista è stato possibile conoscere più specificamente le dinamiche aziendali, mentre con il questionario sono stati analizzati ed elaborati i risultati delle risposte per provare a identificare trend interessanti sull’argomento. In tal modo, mi è stato possibile trarre conclusioni più accurate sul sistema economico nazionale e comprendere, in pratica, quanto siamo distanti rispetto alla teoria.
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