Riassunto analitico
Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che colpisce circa il 20-25% della popolazione di età compresa tra gli 80 e gli 85 anni. La malattia è provocata dalla formazione di placche senili e grovigli neurofibrillari dovuti alla sovraespressione di una proteina chiamata β-amiloide, che va ad agire come collante fra i neuroni, innescando una risposta infiammatoria massiva e portando all’apoptosi dei neuroni colpiti. I sintomi principali della malattia sono riscontrabili in afasia e disturbi della memoria in una prima fase, che sfociano poi in demenza e perdita di autonomia. Attualmente non esiste nessuna specialità farmaceutica in grado di interrompere il processo di deterioramento cellulare; e non esiste un test diagnostico specifico che possa confermare la presenza di suddetta malattia se non l’analisi istopatologica del cervello che può avvenire solo post-mortem. Si rivela necessario trovare molecole in grado di giungere fino al cervello, attraversando la barriera emato-encefalica, che possano interagire selettivamente con le placche β-amiloidi. Una molecola promettente in questo ambito è la curcumina. La curcumina è il principale componente biologicamente attivo della Curcuma longa L., pianta erbacea rizomatosa della famiglia delle Zingiberacee, originaria dell’Asia sud-orientale e largamente impiegata nella cucina orientale e nella medicina ayurvedica. Migliaia di studi (la maggior parte pubblicata negli ultimi 4 anni) confermano le notevoli proprietà anticancerogene, antinfiammatorie e antiossidanti della curcumina; ed è recente inoltre l’interesse per il suo potenziale neuroprotettivo. Essa è infatti in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, di legarsi al peptide β-amiloide e di destabilizzarne i polimeri già formati. Sfruttando queste caratteristiche si è pensato di legare alla curcumina un chelante di metalli emettitori di positroni che possano radiomarcare le placche β-amiloidi per poterle osservare attraverso immagini tomografiche. Questo permetterebbe una diagnosi precoce della malattia. Il mio lavoro di tesi si è quindi concentrato sulla sintesi e caratterizzazione di derivati della curcumina che potessero legare attraverso uno spaziatore alifatico un macrociclo [acido 1,4,7,10-tetraazaciclododecano-1,4,7,10-tetraacetico] in grado di legare il metallo formando un composto di coordinazione stabile. Durante il progetto di tesi è stato caratterizzato il complesso formato dal nuovo chelante sintetizzato e il Ga(III), mediante spettroscopia NMR, UV-vis, fluorescenza e spettrometria di massa.
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