Riassunto analitico
Gli ammortizzatori sono dei componenti cruciali nello studio della dinamica di un motociclo; essi contribuiscono al raggiungimento del desiderato compromesso fra stabilità, tenuta di strada e comfort di marcia. Lo scopo della presente tesi consiste nel caratterizzare fisicamente il comportamento di una sospensione motociclistica idraulica passiva per applicazione \emph{racing}. Per raggiungere tale obiettivo si costruisce un modello matematico dell'ammortizzatore, e delle relative configurazioni, avvalendosi in questa sede dell'ambiente di simulazione acausale \emph{Maplesim}, basato su \emph{Modelica}, un linguaggio \emph{open source} orientato agli oggetti per la modellazione e simulazione multi-dominio di sistemi fisici. Ad oggi per modellare il comportamento non lineare di tali dispositivi vengono utilizzate delle curve quasi-statiche ottenute per mezzo di test sperimentali al dinamometro dall'azienda fornitrice. Non vengono pertanto considerati i transitori e gli effetti dinamici interni l'ammortizzatore. Con il modello numerico sviluppato, nel quale ogni sotto-modello corrisponde ad un componente reale dell'ammortizzatore, si vogliono studiare i fenomeni fisici che si celano dietro l'effettiva caratteristica di smorzamento, sotto condizioni sia statiche che dinamiche. Si vuole vedere se un tale approccio porta dei significativi vantaggi rispetto alle semplici curve forza-velocità oggi utilizzate, in modo da giustificare il maggior tempo impiegato nella costruzione di un modello che tenga conto degli effetti dinamici. Non potendo usufruire di test sperimentali la finalità del lavoro non risiede tanto nel cercare il modello più raffinato che permetta la miglior approssimazione della realtà, bensì si vuole delineare una strada da seguire, un flusso di lavoro che permetta di affrontare un problema di questa natura. Pertanto si è esaminata l'oggettiva utilità di questo tipo di modellazione orientata agli oggetti, andando a raffrontare ad esempio le curve dinamiche delle diverse configurazioni dell'ammortizzatore che presentano una curva quasi-statica simile, cercando di capire l'entità dei fenomeni che l'attuale approccio non è in grado di prevedere. Successivamente, co-simulando il modello qui sviluppato con un semplice modello di motocicletta, si è valutata la possibilità di affiancare tale tipo di modellazione alle metodologie di studio ed analisi già utilizzate in azienda nel reparto di dinamica del veicolo.
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