Riassunto analitico
Le perdite lungo la catena produttiva e lo spreco alimentare (FLW) sono problemi gravi oggigiorno che minano la sostenibilità del nostro pianeta, gravando sull’aspetto sociale, economico e ambientale. Limitando questi fenomeni è possibile raggiungere alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile proposti dall’ONU. La crescita demografica generalizzata a cui stiamo assistendo ha provocato e provoca tuttora un aumento del consumo di cibo, produzione a cui si associa il 20-30% delle emissioni globali di gas serra. In tutto il mondo cresce l'interesse per l'economia circolare in risposta al corrente modello insostenibile di produzione e consumo basato sull’ottica lineare di sfruttamento ed esaurimento delle risorse. Inoltre, questo modello rappresenta un approccio responsabile al rinnovamento economico post pandemico nel rispetto dell’ambiente. La ricerca della circolarità è lo scopo del seguente lavoro, ovvero la caratterizzazione del sottoprodotto buccia d’arancia, divisa nelle sue fasi solida e liquida, per essere riutilizzate soprattutto in ambito alimentare e zootecnico. Nello specifico, il sottoprodotto è stato analizzato in entrata e lungo tutta la fase di trasformazione fino alle due fasi finali. In particolare sono state effettuate analisi microbiologiche (attraverso la verifica della carica mesofila totale, enterobatteri, lieviti e muffe), chimico-fisiche e compositive (attraverso analisi quali-quantitative): vitamina C(72.75 ± 0.6 mg/100g) , fibra( frazione solubile pari a 81.59 ± 0.0032%, mentre quella insolubile estratta equivale a 18.42 ± 0.09), pectina (33.10 ± 0.46%), fenoli (73.9 ± 72.8 mg GAE/g), lipidi ( 3.35 ± 0.02 %), proteine (4.84E-02 ±0.006%) e ceneri(3.85 ± 0.07 %). È stata considerata anche un’analisi di shelf life di 42 giorni considerando la stabilità microbica e organolettica del torchiato liquido del sottoprodotto, confrontando diversi trattamenti (pastorizzazione, sonicazione e abbattimento) a conservazione refrigerata (2°C) e ambiente (25°C). Durante questo studio è stato rilevato che, la pastorizzazione convenzionale è il trattamento meno efficace, a causa del danno termico che ha inciso negativamente soprattutto sui composti fenolici e sull’acido ascorbico. Nonostante il trattamento di sonicazione abbia mostrato risultati positivi, l’abbattimento è stato il trattamento più efficace, in quanto ha garantito sia stabilità microbica (p<0.05) che organolettica.
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