Riassunto analitico
Il settore cosmetico è in continua evoluzione dal punto di vista delle tendenze e delle esigenze di clienti e consumatori. Ciò comporta la necessità di velocizzare il più possibile le fasi di sviluppo formulativo e produzione, senza che la qualità del prodotto finito ne risenta. Il progetto di tesi è partito dall’ipotesi che l’analisi microscopica di un cosmetico, se correttamente standardizzata, consenta di prevedere oggettivamente problemi di stabilità che a livello macroscopico si manifesterebbero in tempi più lunghi. L’obiettivo della ricerca è quello di definire criteri precisi per la valutazione al microscopio ottico dei cosmetici appena prodotti, così da inserire questa analisi tra quelle di routine nel Laboratorio Controllo Qualità (CQ) dell’azienda Areaderma. I riferimenti bibliografici su questa possibile applicazione sono pressoché nulli, perciò la ricerca è stata svolta con lo scopo di porne le basi.
Lo strumento utilizzato è il microscopio ottico Leica DM2000 LED con software LAS V4.1. La prima analisi delle possibilità applicative delle tecniche microscopiche nei cosmetici ha portato a concentrarsi sullo studio delle emulsioni in campo chiaro, con l’eventuale ausilio della tecnica di polarizzazione. La procedura di allestimento dei vetrini e acquisizione delle immagini è stata definita in ogni suo aspetto ed utilizzata per effettuare analisi ad ampio spettro su diverse emulsioni, in modo da creare un ricco database di riferimento. In base alle esigenze aziendali sono stati poi selezionati i sistemi emulsionanti di maggior interesse: quattro sistemi per creme O/A, uno per creme A/O e uno per creme gel. Per ognuna di queste materie prime sono stati analizzati almeno cinque prodotti, tra cui un bianco di riferimento allestito appositamente per il progetto. È stato così possibile stabilire, anche se non in via definitiva, le caratteristiche microscopiche tipiche di ciascuna classe e i criteri generali per l’analisi al microscopio ottico di un’emulsione appena allestita. Le analisi hanno messo in evidenza le peculiarità nella morfologia microscopica delle emulsioni contenenti filtri UV (ZnO e filtri chimici), che sono state approfondite per migliorare la valutazione al microscopio dei solari in forma di emulsione. Lo studio delle O/A è stato ulteriormente sviluppato con l’ausilio del modulo LAS Image Analysis, estensione del software in uso, che consente di effettuare un’analisi delle immagini digitali acquisite al microscopio. In seguito alla messa a punto della procedura, il modulo è stato utilizzato per ottenere dati oggettivi sulla distribuzione dimensionale della fase dispersa tipica di un’emulsione O/A e formulare ipotesi a riguardo. I criteri stabiliti sono stati infine testati durante le prove di invecchiamento termico accelerato. I campioni di tre emulsioni per sistema emulsionante, stressati per tre mesi in incubatori e stufe a 5°C, 25°C e 45°C (55°C per i solari), sono stati analizzati al microscopio a tempo zero (t0), dopo 45 (t45) e dopo 90 giorni (t90), oltre ad essere sottoposti ai normali metodi di valutazione previsti per il CQ organolettico e chimico-fisico delle emulsioni. I due prodotti con caratteristiche microscopiche non sovrapponibili a quelle di riferimento a t0 (Lozione corpo, Solare minerale) sono stati dichiarati non conformi anche in seguito al CQ organolettico e chimico-fisico, ma soltanto a t90. Ciò ha fornito una prima conferma della capacità predittiva della microscopia ottica, anche se serviranno ulteriori approfondimenti per comprendere a pieno tutti i risultati.
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