Riassunto analitico
In questa tesi viene trattata la creazione di una banca dati NIR di materie prime, quali, vari principi attivi (antibiotici) ed alcuni eccipienti sia solidi che liquidi, allo scopo di introdurre un nuovo strumento di analisi per il reparto di magazzino dell’azienda ospitante TREI. Inoltre, viene discusso un test di dissoluzione e di un nuovo metodo di analisi di un prodotto finito, convalidato con metodo cromatografico HPLC, allo scopo di creare in seguito un nuovo metodo di produzione dello stesso. Lo scopo della prima parte è quello di installare un nuovo strumento NIR e creare una banca dati, per l’identificazione delle materie prime in ingresso nell’azienda, come previsto dalle GMP. Per lo sviluppo della banca dati, sono stati raccolti, infatti, 5 differenti lotti di campioni significativi per ogni principio attivo, eccipiente liquido e solido appartenenti ai vari produttori e con caratteristiche fisiche il più variabile possibile per rendere la libreria robusta. Per ogni lotto, sono state effettuate 5 acquisizioni, creando così tre librerie: PRINCIPI ATTIVI, ECCIPIENTI SOLIDI ed ECIPIENTI LIQUIDI. Nessuna di esse presenta interferenze tra i vari metodi inseriti (sostanze appartenenti alle varie categorie), per cui sono state validate le robustezze, verificando la correttezza dei risultati ottenuti analizzando campioni non inseriti nella banca dati. Ad esempio, è stata inserita la banca dati PRINCIPI ATTIVI nello strumento ed analizzato un nuovo campione di un metodo contenuto (es. Doxiciclina Iclato), ottenendo una conferma dell’avvenuto riconoscimento della sostanza in esame. Lo scopo della seconda parte è quello di sviluppare e convalidare un nuovo metodo di dissoluzione dei principi attivi (Doxiciclina Iclato e Tiamulina Idrogeno Fumarato) di un prodotto finito non nominabile e coperto da segreto aziendale (“X”), al fine di apporre una modifica al suo metodo di produzione. A tal proposito, sono state verificate le Sink Conditions, che sono delle condizioni preliminari, atte a verificare la solubilità dei principi attivi 12 volte più concentrati di quella da validare (1g di prodotto), nei mezzi di dissoluzione scelti a pH diverso (pH 1.2, 4.5 e 7.5). Verificata l’accettabilità dei criteri per questo parametro, si è potuto procedere alla validazione del metodo di dissoluzione, vertendo sui seguenti parametri: Specificità, Linearità, Accuratezza, Precisione e Robustezza. Con la Specificità si verifica l’attendibilità dei dati ottenuti con analisi HPLC dei principi attivi, confrontando i cromatogrammi ricavati con quelli degli eccipienti per valutare le possibili sovrapposizioni, che andrebbero ad influenzare i risultati. Con la Linearità si verifica la proporzionalità tra i segnali ottenuti e le concentrazioni degli analiti, creando una retta di regressione il cui coefficiente deve essere maggiore di 0.99. Si iniettano 5 campioni a concentrazione diversa diluendo una soluzione madre. Con l’accuratezza si confrontano dati teorici e sperimentali, calcolando il recupero in % che indica la vicinanza tra i valori. Si utilizzano concentrazioni diverse (20%,72.5%, 125%) del campione e dello standard. Con la precisione si valuta la riproducibilità e la ripetibilità del metodo di analisi, modificando l’operatore e ripetendo il utilizzo per più giorni. Si esprime come il coefficiente di deviazione in % di 6 misurazioni. Infine, con la Robustezza si valuta la durata dell’integrità di un campione iniettato dopo 6 ore dalla sua preparazione, mettendolo a confronto con uno iniettato subito. Tutti i test di validazione sono rientrati nei limiti prestabiliti, quindi il metodo è risultato idoneo al test di dissoluzione.
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