Riassunto analitico
OPA E MERCATO DI CONTROLLO. Il mercato di controllo è inteso come quel luogo ideale il cui scambiarsi pacchetti azionari che consentono di esercitare un’influenza dominante su una società . Il trasferimento del controllo di una società quotata non è solo un’operazione di carattere finanziario, quanto un evento che incide fortemente sulle sorti dell’impresa e sugli interessi degli stackeholders coinvolti, con implicazioni sul piano della corporate govenance . Infatti, la modifica degli assetti proprietari porta l’azienda in una nuova fase della sua vita che può a sua volta condurre ad un aumento o anche ad una riduzione del valore economico. Risulta evidente quindi, come il corretto funzionamento del mercato di controllo si rifletta in un buon andamento del mercato dei capitali , in quanto stimola l’efficienza della gestione e dell’allocazione delle risorse produttive. Non stupisce quindi l’interesse del legislatore (nazionale e internazionale) nel disciplinare cosa sia da intendere per controllo e quelle operazioni che hanno ad oggetto il trasferimento di questo. Il codice civile non fornisce una definizione esplicita di controllo (come invece riscontriamo nei principi IAS/ IFRS), tuttavia ai sensi dell’art 2459 cc, ci rimanda a cosa si intenda per società controllata, ovvero: 1) “le società in cui un’altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria; 2) le società in cui un’altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria; 3) le società che sono sotto influenza dominante di un’altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa.” Emergono da queste definizioni quelli che comunemente vengono denominati controllo azionario di diritto, controllo azionario di fatto e controllo contrattuale. Diversamente dai principi nazionali, quelli contabili internazionali, ai sensi dell’IFRS 10 , forniscono una definizione specifica di controllo, enunciando che questo sussiste quando un soggetto “ ha diritto ai rendimenti variabili derivanti dal proprio rapporto con la stessa e nel contempo ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.”. Si evince quindi che un soggetto esercita un controllo su un'entità non solo quando investe su di essa ma anche quando è capace di influenzare, con il proprio potere, sull’andamento economico di questa.Viene quindi fortemente sottolineata la relazione controllo-andamento economico della società. La principale modalità di trasferimento del controllo è l’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO (comunemente nota con l’acronimo OPA), ovvero la proposta, rivolta a una moltitudine di titolari di prodotti finanziari emessi da una società, di vendere all’offerente tali prodotti, a un certo prezzo . Nel mercato di controllo esse non rappresentano solo una modalità di trasferimento del controllo (qualora siano volontarie) ma anche un mezzo di tutela degli azionisti a fronte di pregiudizi derivanti dal cambio dell’assetto proprietario . Abbiamo già accennato che il legislatore ha premura di disciplinare il controllo e il trasferimento di questo per garantire un corretto funzionamento del mercato, ma oltre questo lato della medaglia, vi è il secondo, oggetto di questa tesi, che è la tutela di quei soggetti coinvolti in tale trasferimento. La tutela di essi si ha con la cosiddetta OPA obbligatoria, ovvero quella che scatta nei casi definiti dalla legge e che consente agli azionisti di uscire dalla società vendendo le azioni a un prezzo superiore a quello di mercato. Da ciò emerge che le norme del legislatore europeo e italiano nascono dalla volontà di disciplinare un'operazione che rappresenta il principale motore di movimento del mercato di controllo cercando di ridurre il trade off tra tutela degli investitori ed efficienza del mercato dei capitali.
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