Riassunto analitico
Una vasca lignea a carattere votivo, datata all’età del Bronzo Medio, è stata portata alla luce casualmente a Noceto, comune in provincia di Parma, nella primavera del 2004. Dato il carattere insolito e, al tempo stesso, straordinario di questo sito, l’intervento promosso dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna è stato tempestivo e le campagne di scavo che si sono succedute grazie alla collaborazione tra Università degli Studi di Milano e il Comune di Noceto hanno restituito materiali bioarcheologici in ottimo stato di conservazione. In seguito agli scavi, una struttura lignea più ampia, la prima ad essere stata realizzata, è venuta alla luce al di sotto della vasca principale. Nei sedimenti relativi alla Vasca Grande sono state campionate nel 2015 due serie stratigrafiche sulle quali si sono concentrate le analisi palinologiche (polline, spore di Monilofite e Briofite s.l. e palinomorfi non pollinici - NPPs), oggetto di questa tesi. Le condizioni anossiche presenti all’interno della vasca hanno permesso la conservazione dei granuli pollinici utili alla ricostruzione paleoambientale. Oltre che sull’ambiente vegetale in cui la vasca era inserita (legnose = 26,5%, in media) e sulle attività antropiche (cereali = 5,1%) che si svolgevano nell’area, i dati palinologici hanno fornito informazioni sui caratteri ecologico-floristici peculiari di tale ambiente umido artificiale. Pur presentando una certa varietà floristica di piante idro-igrofile (16 taxa), le piante di ambiente umido sono una componente minima degli spettri pollinici (8,5%). Il motivo è da collegare all’uomo e alle sue attività che, in considerazione della speciale destinazione della struttura, ha provveduto a mantenere pulita e accessibile la vasca attraverso il taglio o il diradamento della vegetazione riparia e, con probabilità, con l’eliminazione delle entità natanti e radicanti, che avrebbero potuto vegetare al suo interno. Significativamente alti sono gli indicatori antropogenici spontanei (23,9%) quali piante ruderali, nitrofile, ecc… che indicano chiaramente il sito archeologico e il suo impatto sulla vegetazione indisturbata. Inoltre, la presenza di un numero molto elevato di tipi pollinici di piante entomofile e di segnali di frutti tra gli NPP supporta l’ipotesi geoarcheologica di un utilizzo di questa vasca per pratiche votive, prospettando la deposizione di offerte a carattere vegetale.
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