Riassunto analitico
La presente tesi ha per oggetto la ricostruzione archeo-ambientale finalizzata alla comprensione delle dinamiche di sviluppo vegetazionale e trasformazioni del paesaggio della pianura padana a partire dall’età del Bronzo e attraverso il periodo Romano. La ricerca archeobotanica e geoarcheologica integrata hanno permesso, infatti, di mettere in luce lo sfruttamento del suolo e dell’agrosistema che avvennero per millenni durante il periodo analizzato. La ricerca si svolge nell’ambito del progetto “SUCCESSO-TERRA – Società Umane, Cambiamenti Climatico-ambientali e Sfruttamento/Sostenibilità delle risorse durante l’Olocene medio in Pianura Padana. Il caso delle Terramare”, il cui scopo è affrontare con una prospettiva interdisciplinare la relazione clima-ambiente-uomo. In questa tesi, lo strumento principale di indagine è l’analisi palinologica dei campioni prelevati nel sito di Santa Rosa di Poviglio (provincia di Reggio Emilia). L’analisi del polline in contesti archeologici permette di ricostruire sia il paesaggio vegetale naturale, sia le modifiche ambientali avvenute ad opera umana e lo sfruttamento delle risorse naturali da parte delle popolazioni che occupavano questi territori. Il polline si deposita in stratigrafie e la sua analisi permette di ricostruire anche le modificazioni avvenute durante lunghi archi temporali. Nel caso qui studiato, che include strati datati al bronzo recente e fasi successive (età del ferro e periodo romano), è stato possibile concentrarsi sul periodo di crisi della civiltà terramaricola, che vide la fine del Bronzo nell’area, un argomento di attualità connesso alla discussione sui cambiamenti climatici e sullo sviluppo sostenibile. Nella tesi sono analizzati 17 campioni raccolti nel 2015: 9 campioni da VP/VG-II e 8 da VP/VG-III, due sequenze di cronologia successiva alla sequenza VP/VG (prelevata nel 2013 e già pubblicata). Tutte le sequenze sono state prelevate nel fossato che divideva il villaggio piccolo dal villaggio grande dell’abitato di Poviglio e, nel complesso, coprono un periodo di tempo che va dal Bronzo recente al XVI secolo d.C. circa. Una media di ca 250 granuli di polline sono stati contati e identificati in ogni campione e il risultato è stato espresso in concentrazione (p/g) e percentuale di presenza di ogni taxon pollinico in ciascun campione. I valori dei diversi taxa sono poi stati sommati in categorie utili all’interpretazione ricostruttiva del paesaggio, come ad esempio Legnose ed Erbacee e il loro rapporto AP/NAP indice della copertura forestale, la somma delle API (Anthropogenic pollen indicators) e delle LPPI (Local Pastoral Pollen Indicators) per la ricostruzione degli ambienti antropici. La concentrazione media è risultata 34.973 p/g (minimo: 11.414, massimo: 59.972). Sono stati rilevati molti granuli pollinici sinantropici, in particolare cereali e vite sono stati osservati solo nei campioni più antichi della sequenza VP/VG-II, riconducibili all’ultimo periodo di occupazione del villaggio terramaricolo, mentre successivamente si evidenzia un’ambiente prevalentemente aperto, con piccole fluttuazioni nelle legnose e delle piante tipiche di ambienti umidi.
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