Riassunto analitico
Questa tesi si propone di indagare l’esistenza di differenze di genere nella abilità strategica, ovvero la capacità di scegliere l’opzione più corretta all’interno di un contesto strategico. La ricerca ha fondato i propri risultati sulla somministrazione di un questionario strutturato in dieci sezioni, cui ognuna corrisponde un determinato punteggio. Ad esso hanno partecipato volontariamente 236 persone: 168 uomini e 68 donne. La struttura del test si fonda su un più ampio progetto di ricerca relativo al Quoziente Strategico (cioè, lo sviluppo di una misura standard delle competenze strategiche), di E. Bilancini, L. Boncinelli e A. Mattiassi. Questa ricerca ha lo scopo di definire una metodologia che possa misurare la capacità strategica umana, incrociando i principi della teoria dei giochi e della psicometria. Le ipotesi formulate in merito al Quoziente Strategico suppongono l’esistenza di tre competenze fondamentali le quali, combinate, compongono l’abilità strategica. Esse sono divise in due gruppi: conoscenza degli altri(C) (separata in familiarità col campione(F) e abilità nel tipizzare le persone(T)) e destrezza nel ragionamento ricorsivo (R). Il fattore F rappresenta lo stock di informazioni a disposizione dell’individuo in merito ai partecipanti del test (è una competenza che dipende dalle esperienze personali); la componente T indica la destrezza nell’inserire un determinato soggetto all’interno di una categoria, ipotizzandone comportamenti e abitudini generali (es.: inquadrare una persona come “muratore” piuttosto che “ingegnere informatico” modifica le aspettative in merito ai suoi atteggiamenti); il ragionamento ricorsivo R, invece, identifica la capacità di anticipare la decisione del proprio avversario e, conseguentemente, scegliere l’opzione più favorevole per sè. I risultati delle analisi hanno evidenziato l’esistenza di differenze tra uomini e donne, sia per quanto concerne i punteggi ottenuti che per quanto riguarda le strategie perseguite all’interno delle singole situazioni proposte. I punteggi complessivi del test risultano sbilanciati a favore degli uomini ed ulteriori verifiche hanno portato ad individuare differenze anche nei metodi utilizzati per effettuare le singole decisioni. Infatti, la struttura di base del pensiero strategico è la stessa per uomini e donne, ma l’analisi delle singole situazioni di interazione proposte nel test ha evidenziato come i primi abbiano scelto la risposta più corretta nelle situazioni in cui le componenti R e T incidevano maggiormente, mentre le seconde hanno registrato punteggi più alti dove la competenza F era prevalente. Questo risultato, il primo in questo campo e decisamente innovativo, ci indica come i due generi eccellano in tipologie di situazioni differenti, in cui prevalgono abilità diverse.
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Abstract
The aim of this research is to study the existence of gender differences in strategic skills, that is the ability to choose the best option within a strategic context or situation.
The research was based on the results of a test, structured in ten sections, each with its own score. The test takers, whose participation was voluntary, were 236: 168 men and 68 women.
The structure of the test (questions, answers... ) was based on a wider research project called “Strategic Quotient” (that is, the development of a standard measurement of strategic abilities), by E. Bilancini, L. Boncinelli and A. Mattiassi. This research exploits the principles and suggestions of Game Theory and Psychometrics, with the aim to define a methodology for a precise measurement of strategic skills, as previously stated. The theory behind Strategic Quotient implies the existence of three core skills that, combined, compose strategic ability. They can be split into two groups: knowledge of the other (C) (also divided in familiarity with the sample (F) and ability to typify people (T)) and dexterity with recursive reasoning (R).
F factor represents the amount of information at the individual’s disposal about test participants (it is a competence that depends on personal experiences); T factor indicates the dexterity in categorising subjects, assuming their behaviours (e.g.: seeing a person as “bricklayer” or as “informatics engineer” modifies the expectations regarding his/her behaviours); recursive reasoning R, instead, identifies the ability to anticipate the decision of one’s opponent and, consequently, choose the best option.
The analysis of the results shown the presence of gender differences, both for scores and strategic thinking in single sections. The scores related to the whole test were unbalanced in favour of men and more specific analysis revealed that men and women’s decision processes were different even for the three single components, F, T and R. In fact, while the basic structure behind men and women’s strategic thinking is the same, the analysis of the single interactive situations of the test revealed that men performed better in the sections where factor T and R were more relevant, while women performed better in tasks related to factor F. These results, the first in this research field and really innovative, show how the two genders excel in different strategic situations, where different strategic skills prevail.
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