Riassunto analitico
La difesa del ciliegio dolce (Prunus avium) è incentrata sul controllo di diverse malattie fungine, di alcuni insetti fitofagi, tra cui il moscerino asiatico Drosophila suzukii, e del fenomeno del cracking del frutto, fisiopatia legata principalmente alla bagnatura della sua superficie, che può arrivare a compromettere la qualità e la quantità delle produzioni. Cambiamenti climatici, invasioni di parassiti esotici e riduzione della disponibilità di fitofarmaci chimici, impongono la ricerca di metodi di difesa innovativi e sostenibili. Le moderne coperture multifunzionali, monofila o monoblocco, possono rappresentare una buona opportunità per la cerasicoltura, abbinando alla protezione dalla pioggia anche la difesa da D. suzukii e da agenti abiotici come grandine e gelo. Tuttavia, l’utilizzo di reti di copertura può alterare le condizioni microclimatiche dei frutteti, causando cambiamenti nella temperatura e nell’umidità relativa dell’aria, nella velocità del vento e nell’intercettazione della luce da parte della chioma. La presente prova ha avuto come scopo quello di valutare l'effetto di una copertura multifunzionale monoblocco sui parametri microclimatici di un ceraseto situato a Piumazzo (MO), verificando al contempo l’efficacia delle reti nel ridurre l’incidenza e la gravità del cracking su ciliegie della cultivar ‘Sweet Saretta’ e mettendo poi in relazione le modificazioni ambientali riscontrate con le variazioni nell’incidenza e nella gravità degli spacchi registrate sotto copertura rispetto al controllo scoperto. Le coperture hanno determinato incrementi nelle temperature e nell’umidità relativa dell’aria e diminuzioni dell’irradianza sopra alle chiome e della velocità del vento all’interno delle file, riducendo inoltre di più del 90% l’ingresso di pioggia nel ceraseto e diminuendo così la bagnatura della vegetazione. Analisi effettuate sui frutti hanno evidenziato l’efficacia della copertura nel diminuire, ma non eliminare, il tasso di cracking (dal 34 al 16%) e la gravità dei casi riscontrati. Il persistere della fisiopatia è in parte riconducibile ai diversi eventi piovosi avvenuti vicino alla raccolta, all’incapacità delle reti di escludere totalmente l’ingresso di acqua nel ceraseto ed alla mancata diminuzione della durata complessiva della bagnatura della vegetazione sotto copertura. Gli incrementi di temperatura e umidità relativa sotto rete potrebbero inoltre aver determinato un aumento dei microspacchi cuticolari sui frutti e una diminuzione della resistenza dell’epidermide. L’efficacia delle reti nello scaricare la pioggia lontano dalla zona radicale potrebbe aver portato ad una riduzione delle spaccature, evitando bruschi cambiamenti nei valori di contenuto idrico del suolo, mentre la maggior umidità relativa e la diminuzione della ventilazione potrebbero aver portato ad un aumento dell’efficienza nell’uso dell’acqua da parte dei ciliegi coperti. Il ruolo fondamentale della copertura è stato comunque quello di ridurre notevolmente l’ingresso di acqua nel ceraseto e quindi la bagnatura della vegetazione, prevenendo un eccessivo ingresso di acqua all’interno dei frutti e diminuendo così la quantità di ciliegie colpite dal fenomeno del cracking e la gravità dei casi riscontrati anche in una stagione caratterizzata da diversi eventi piovosi nel periodo immediatamente precedente alla raccolta.
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