Riassunto analitico
Negli ultimi anni l’interesse per le attività biologiche delle sostanze di origine naturale è in progressiva crescita: è sotto gli occhi di tutti un aumento da parte della popolazione dell’utilizzo di farmaci, integratori alimentari e cosmetici a base di prodotti di origine naturale. Anche la progressiva penuria di farmaci antimicrobici, con l’associata e crescente farmacoresistenza e lo scarso coinvolgimento delle grandi industrie nei farmaci orfani, stanno facendo da volano a nuovi trattamenti basati sulla facilità della prescrizione e sulla moderazione dei costi, oltre che su un’idea di rapporto ottimale con la natura. Tutto questo per essere scientificamente accettabile richiede la massima attenzione dei ricercatori nel portare gli studi di queste sostanze nella traccia rigorosa dell’impegno sperimentale. Parallelamente sono necessarie ricerche sull’ottimizzazione della produzione delle piante officinali e sulle tecniche di estrazione. Lo studio delle migliori metodiche di separazione degli attivi vegetali rappresenta una fase fondamentale per recuperare il massimo del fitocomplesso e per assicurare la sostenibilità dell’intero processo, sia in termini di risparmio energetico che di recupero dei sottoprodotti. Questo è il caso di Melissa officinalis L., pianta della famiglia delle Lamiaceae, utilizzata sia come droga essiccata per la formulazione di tisane, che per estrarre l’olio essenziale di elevatissimo pregio. Per potere estrarre dalla pianta i composti bioattivi, in particolare l’olio essenziale, è necessario impiegare una ingente quantità di massa vegetale, viste le basse rese. In questo modo vengono prodotte tonnellate di biomassa fibrosa di scarto che rappresentano un problema da un punto di vista economico, essendo alti sia i costi di produzione che di smaltimento dei sottoprodotti. È necessario quindi rendere l’intero processo maggiormente sostenibile. Scopo della presente tesi è il recupero dei composti bioattivi, in particolare di acido rosmarinico, dalla biomassa di scarto di Melissa officinalis dopo distillazione e con solventi eco- e biocompatibili. Per tale scopo è stata effettuato un confronto tra le estrazioni svolte con solventi tradizionali e tramite NADES (Natural Deep Eutectic Solvents), ovvero miscele eutettiche di composti di origine naturale, atossiche ed efficienti alle basse temperature. Per questo sono state selezionate e messe a punto NADES a basso costo, anche ad uso alimentare. Gli estratti ottenuti sono stati caratterizzati mediante tecniche analitiche avanzate (HPLC/DAD e HPLC-MS) permettendo così di determinare sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo i bioattivi presenti. Dai risultati ottenuti si evince che estratti a base di NADES hanno una maggiore concentrazione di acido rosmarinico rispetto agli estratti tradizionali e che dalla biomassa esausta è ancora possibile ricavarne una buona concentrazione.
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