Riassunto analitico
Nell’ultimo decennio il consumo mondiale di resine epossidiche ha avuto un incremento medio del 5,8% all’anno; tale incremento è giustificato dalla varietà di opportunità che questa resina offre. Le resine epossidiche sono polimeri termoindurenti costituite da un componente A, ovvero una resina base, ed un componente B, ovvero un agente di reticolazione. Le sue peculiarità sono quelle di avere un’ottima resistenza chimica e meccanica, grande capacità di adesione a metalli, ottime proprietà dielettriche, stabilità dimensionale ed una grande ecletticità; quest’ultima peculiarità permette di regolare la composizione in base alle esigenze dato che si hanno proprietà diverse a seconda dell’agente di reticolazione con il quale reagisce la resina. Queste proprietà rendono le resine epossidiche adatte ad essere utilizzate per pavimentazioni, pitture anticorrosive, adesivi, materiali elettronici, sigillanti, compositi e laminati. In questa tesi ci si concentrerà su resine epossidiche adatte per ambito edilizio. Infatti, si lavorerà in collaborazione con l’azienda Fibre Net S.p.a con l’obiettivo di definire la composizione ottimale per le loro esigenze. Questo lavoro sarà strutturato in due parti, la prima teorica e la seconda sperimentale. Nella prima parte, una volta definiti gli obiettivi della tesi, ci sarà un’introduzione sui polimeri termoindurenti, a cui seguirà un’analisi dettagliata sulle resine epossidiche; infine, si avrà un approfondimento sui materiali e sulle tecniche utilizzate in laboratorio. La parte sperimentale sarà strutturata in tre parti. Nella prima si analizzerà il componente A, ovvero la resina base, tenendo fisso il componente B fornito dall’azienda. Nella seconda si analizzerà il componente B, ovvero l’agente di reticolazione, tenendo fisso il componente A fornito dall’azienda. Nella terza, invece, si combineranno i risultati della prima e della seconda parte al fine di avere una nuova e ottimizzata formulazione. Le analisi che verranno eseguite sono analisi in DSC, calorimetria differenziale a scansione, per rilevare la temperatura di transizione vetrosa e analisi FTIR, spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier, per osservare la struttura della composizione. Infine, ci sarà una discussione riguardante i dati raccolti che ci porterà a trarre delle conclusioni sulla composizione ottimale per l’utilizzo richiesto a tali resine.
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