Riassunto analitico
È ormai indubitabile che gli effetti delle attività umane siano la causa del riscaldamento globale che sta interessando il pianeta. Tra tutte le attività l’agricoltura riveste un ruolo di primo piano. Al contempo, data la sua imprescindibilità per l’ottenimento di alimenti sicuri e in quantità tali da garantire il sostentamento di una popolazione mondiale in continua crescita, non consente un suo declino ne tanto meno un suo abbandono. Dunque rendere le produzioni agricole più performanti e meno impattanti è un bisogno di questa fase storica. Il presente lavoro riguarda l’applicazione di uno studio LCA (Life Cycle Assessment), ovvero la valutazione del ciclo di vita associato ad un prodotto, processo, attività, per la valutazione e quantificazione degli impatti potenziali sull’ambiente e sulla salute umana. Tale metodologia consente il calcolo dell’impronta carbonica della farina prodotta da aziende agricole che aderiscono a un protocollo volontario di sostenibilità, relativamente ad una annata produttiva. Indaga inoltre gli altri strumenti applicati da una importante azienda molitoria che è a capo della filiera cerealicola coinvolta, per rispondere all’esigenza della riduzione dei gas climalteranti. I risultati ottenuti da tre anni consecutivi di calcolo della CO2 equivalente e dell’applicazione nello stesso periodo di un sistema di gestione ambientale che riguarda la sola attività molitoria, costituiscono una solida base per orientare e migliorare le proprie prestazioni e per una efficace comunicazione al mercato di riferimento.
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