Riassunto analitico
Si definisce late prematurity il periodo che va dalle 34 alle 36 6/7 settimane di gestazione,nel 2005 fu coniato il termine “late preterm” dal NICHD a caratterizzare i bambini nati dalle 34 0/7 alle 366/7 settimane di gestazione. La frequenza di late-preterm è compresa,in Europa,tra il 5%-7% di tutti i nati e costituisce circa il 70% di tutte le nascite pretermine.Negli ultimi anni numerosi studi hanno evidenziato un aumentato rischio di esiti neonatali (e a distanza)per i nati tra 34+0 e 36+6 settimane di età gestazionale rispetto ai nati a termine e la crescente consapevolezza della sanità pubblica riguardo la prematurità e le sue complicazioni ha spinto ad un’attenta valutazione del timing del parto da parte dei medici e degli ospedali.Le condizioni ostetriche associate alla nascita late-preterm possono essere distinte in tre principali gruppi:iatrogene,rottura prematura delle membrane pretermine (pPROM) con o senza segni di corionamnionite e travaglio spontaneo pretermine(senza le precedenti condizioni associate).In letteratura la proporzione di cause iatrogene sul totale dei late-preterm è assai diversa nei singoli contesti (dall’8% al 46.1%);tale variabilità è da ascriversi ad una diversa appropriatezza nella decisione di anticipare la data del parto. Allo scopo di creare linee guida e raccomandazioni italiane sul management dei late preterm è stato svolto questo studio secondo la modalità Delphi:un metodo d'indagine usato per ottenere risposte ad un problema da parte di un gruppo(panel)di esperti indipendenti attraverso due o tre round con l'obiettivo di far convergere l'opinione più completa e condivisa in un'unica espressione.Sono stati trattati i seguenti temi:Diabete,Pprom, Colestasi,IUGR,Placenta Previa e Preeclampsia creando 2-3 variabili per tema che,intersecate tra loro ed alle 3 settimane gestazionali (34-35-36 w),hanno generato differenti scenari clinici che sono poi stati inviati,previo consenso,ad un panel di 53 esperti perinatologi indicati da SIMP,AGUI,AOGOI e SIGO sottoforma di un questionario tramite il software Google Drive.Per ognuno di questi scenari le 196 domande del questionario hanno riguardato temi come il parto e la profilassi RDS,sono state tutte considerate obbligatorie e ciascuna ha richiesto una risposta sulla base di un punteggio da 1 a 9,dove a 1 corrisponde“non appropriato”ed a 9“molto appropriato”.Le risposte al questionario sono state anonime e nessuno ha potuto visualizzare quelle dei colleghi.La loro analisi è stata svolta calcolando,ad ogni domanda,le percentuali di risposte per i range 1-3 (inappropriato),4-6 (incerto),7-9 (appropriato) e considerando come concordanza tra gli esperti per uno di questi tre una percentuale maggiore o uguale al 70% che ha determinato la significatività della risposta.Al termine del primo round di risposte,le 101 domande risultate discordanti e non significative sono state reinviate nuovamente agli esperti in un secondo round e le loro risposte sono state nuovamente analizzate con le stesse modalità.Le 81 domande per le quali non è stata ulteriormente raggiunta concordanza sono state presentate al congresso SIMP del 21 settembre a Milano per un terzo round di risposte in modalità di tavola rotonda di discussione tra gli esperti perinatologi cui erano stati sottoposti i primi due round del questionario. Al termine del primo round del questionario è stato raggiunto un accordo in almeno il 70% dei panelists per uno dei tre range considerati in 95 risposte sul totale di 196 domande,ovvero il 48,4%.Terminato il secondo round del questionario si è raggiunto un accordo per altre 20 risposte,aggiungendo un 10% di concordanza su tutto il questionario.Nel complesso dopo due round si è raggiunto un accordo in 115 risposte,il 58.6% del questionario.
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