Riassunto analitico
La ricerca scientifica, sin dalla data di immissione in commercio della Metformina, prescritta per il diabete di tipo 2 (diabete mellito, non insulino-dipendente), è stata rivolta allo studio di nuovi potenziali effetti del farmaco. Il lavoro svolto da diversi gruppi di ricerca ha permesso la pubblicazione di molteplici articoli scientifici sull’utilizzo del farmaco nel trattamento di patologie correlate al diabete di tipo 2 ma anche tra di loro. Il diabete è sempre associato ad altre disfunzioni, riscontrabili in diversi organi simultaneamente. Infatti esso non è solamente correlato all’iperglicemia ma anche ad altre alterazioni che possono contribuire alla sua eziologia oltre che al potenziamento dei suoi effetti patologici. La scoperta di un farmaco efficace nei confronti delle diverse disfunzioni manifestate dai pazienti affetti da diabete di tipo 2 è uno degli obiettivi della ricerca scientifica in questo campo. Un farmaco di questo tipo potrebbe non solo trattare sinergicamente tutte le manifestazioni correlate a questa malattia, ma contribuirebbe anche al miglioramento della compliance terapeutica. Il trattamento del diabete spesso richiede la somministrazione giornaliera di diversi farmaci, rendendo in tal modo la terapia “poco accettata”. Uno dei principali obiettivi di questa tesi è stato, perciò, verificare se effettivamente la Metformina possieda le caratteristiche di farmaco “multifunzionale”. In altre parole, ci siamo chiesti se questo farmaco, oltre a ridurre la concentrazione ematica di glucosio, ovvero la glicemia, risulti, allo stesso tempo, efficace nel trattamento delle disfunzioni correlate al diabete. Pertanto, si è valutata la farmacocinetica, diversi fattori condizionanti l’assorbimento del farmaco tra cui la costante di dissociazione acida (Ka). La Metformina presenta un pKa di 12.4, conseguentemente a pH fisiologico risulta essere protonata e questo condiziona il suo passaggio attraverso le membrane cellulari. Per questo motivo sono stati indagati i meccanismi di assorbimento del farmaco (trasporto passivo o attivo, semplice o per diffusione facilitata). Inoltre è stata considerata anche l’emivita della Metformina, parametro indispensabile per valutare se la sua concentrazione ematica nel tempo è tale da garantire una buona compliance oppure sono necessarie delle modifiche, ad esempio, da un punto di vista tecnologico, per rendere il farmaco più facilmente utilizzabile da parte del paziente diabetico. Non da ultimo sono stati valutati il profilo di sicurezza e le terapie in cui la Metformina viene somministrata in associazione con altri ipoglicemizzanti orali.
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