Riassunto analitico
Il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) è una neoplasia maligna di alto grado e costituisce il sottotipo più frequente di LNH; presenta insorgenza correlata all’avanzare dell’età, con mediana intorno ai 65-70 anni e un’eziologia multifattoriale. Sulla base di analogie con un’ipotetica cellula d’origine viene suddiviso in due sottotipi molecolari: GCB e non-GCB/ABC. Diversi lavori riportano come il livello sierico di 25(OH)D3 sia basso nei pazienti con DLBCL, rispetto alla popolazione sana e come basse concentrazioni di vitamina D siano correlate a peggior prognosi. L’obiettivo di questa tesi sperimentale è quello di indagare l’associazione tra le concentrazioni di vitamina D alla diagnosi e la sopravvivenza di pazienti affetti da DLBCL e di valutare possibili correlazioni biologiche. Lo studio effettuato è di tipo monocentrico, retrospettivo e osservazionale. Da una casistica locale, sono stati arruolati 130 pazienti, maggiorenni, affetti da DLBCL diagnosticato nel periodo compreso tra gennaio 2014 e aprile del 2017, con disponibilità del valore di vitamina D alla diagnosi. Dei pazienti in studio il 68% aveva un’età superiore a 60 anni, lo stadio era avanzato (III-IV) nel 69% dei casi e il PS, ottenuto tramite utilizzo della scala ECOG, è risultato maggiore o uguale ad 1 nel 15% dei casi. Stabilito a 15ng/m il cut-off per i livelli ematici di vitamina D, il 54% aveva valori superiori, con mediana pari a 16,2 ng/mL. Si sono registrati valori ematici di 25(OH)D3 inferiori nei pazienti con età maggiore di 60 anni, con peggior PS (15%), IPI 3-5 (15%), sintomatici (25%), anemici (32%) e con stadio III-IV. Dopo un follow up di 3 anni, l’OS dei 130 pazienti è risultata pari al 74%, mentre la PFS si è attestata al 64%. A 36 mesi, sia l’OS (pari all’81%) che la PFS (pari al 72%) dei pazienti con Vitamina D>15ng/mL, sono risultate superiori a quelle del sottogruppo con valori vitaminici ridotti (OS=66%, PFS=55%), con valori di significatività al limite. Nel gruppo trattato con terapia ad intento curativo non è stato possibile confermare una significativa differenza di sopravvivenza tra sottogruppi con diversi livelli di vit D ma solo un trend. Si è poi cercato di comprendere se vi siano correlazioni tra la concentrazione di vitamina D sierica e le caratteristiche biologiche dei linfomi DLBCL, con particolare riferimento alla suddivisione di quest’ultimo nei due sottotipi molecolari. I dati di immunoistochimica sulla COO erano disponibili in 65 pazienti di cui 28 appartenevano al sottotipo GCB (43%) e 37 al non-GCB (57%). Valutando la correlazione tra la sopravvivenza relativa al sottotipo molecolare e i livelli sierici di 25(OH)D3, solo nei casi non GCB, si sono riscontrate un’OS (94%) e una PFS (82%) nettamente più elevate nel sottogruppo con valori vitaminici superiori a 15ng/mL. Per valutare un possibile ruolo della vitamina D sugli aspetti biologici del DLBCL abbiamo analizzato l’espressione del recettore per la vitamina D (VDR) su 2 linee cellulari di DLBCL GCB e su 2 linee non GCB. Questa analisi ha confermato la presenza di VDR su 2/2 linee non GCB e su ½ linee GCB. L’analisi andrà estesa ad un numero maggiore di linee e a casi reali ma l’osservazione di diverse espressioni di VDR puo’ fare ipotizzare che esista una base biologica di un diverso effetto della Vitamina D sulla proliferazione cellulare nei DLBCL.
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