Riassunto analitico
L’obiettivo del presente elaborato è lo studio di valorizzazione energetica del rifiuto ligno-cellulosico conferito presso la discarica novellarese, S.A.BA.R. S.p.A., partecipata pubblica fondata dagli otto comuni della Bassa Reggiana. La biomassa in oggetto è costituita da una miscela di sfalci e potature derivanti dalla raccolta del verde urbano in cui il rapporto tra frazione umida e secca ha una sensibile variazione nell’arco annuale. Lo studio della migliore soluzione impiantistica è stato affrontato sulla base delle caratteristiche del cippato, emerse da prove di laboratorio, e tenendo presente il contesto di S.A.BA.R.: tra due anni la partecipata non potrà più essere discarica e quindi vedrà calare la portata di biogas prodotto dalla fermentazione dei rifiuti stoccati, con cui oggi sono alimentati motori cogenerativi che scaldano le serre esistenti. Affiancando a questo contesto la necessità di avere un impianto affidabile a funzionamento continuo, si sono analizzate tutte le principali tecnologie di valorizzazione di tale tipologia di biomassa, intraprendendo un studio svolto in collaborazione con il gruppo di ricerca EELab (Energy Efficiency Laboratory) del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Modena; che ha portato alla scelta di un cogeneratore ORC (Organic Rankine Cycle). L’energia elettrica prodotta verrà in minima parte auto-consumata, per neutralizzare il fabbisogno elettrico d’impianto e delle serre che verrà ridotto grazie alla sostituzione delle vecchie lampade con quelle a led, e la maggior parte venduta in rete. L’alternativa più promettente per la valorizzazione dell’energia termica sarà quella di utilizzare il calore in S.A.BA.R. scaldando nuove serre e quelle esistenti. Questo svincola le serre attuali dalla limitata disponibilità del biogas, garantisce introito economico incrementando l’attuale produzione di basilico e diversificandola, promuove un’attività commerciale eco-sostenibile offrendo nuovi posti di lavoro anche a personale più svantaggiato come già oggi avviene. Infine il calore conferisce benefici strutturali ad una serra in quanto consente di ridurre il carico da essa più temuto: la neve. Questo aspetto è stato suggerito osservando la diversa reazione alla copiosa nevicata dello scorso febbraio della serra esistente di S.A.BA.R., che è riscaldata, rispetto ad una strutturalmente simile a pochi chilometri di distanza, però priva di riscaldamento. La prima calda, è rimasta illesa al fenomeno nevoso, la seconda fredda, è collassata: quest’osservazione ha spinto a ricavare una legge che mostra come all’aumentare della potenza termica installata diminuisca il carico da neve sollecitante la struttura, consentendole di resistere anche ad eventi nevosi con tempi di ritorno superiori rispetto a quello per cui è stata progettata. L’analisi economica restituisce un basso periodo di rientro che affiancato al beneficio strutturale, sociale e ambientale trasforma un problematico e costoso rifiuto legnoso in una preziosa risorsa vicina e controllabile: una valida concorrente al petrolio.
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