Riassunto analitico
I colangiociti formano l’epitelio biliare e hanno ruolo nel trasporto e nella modificazione della bile. In ambito patologico queste cellule sono coinvolte in patologie chiamate colangiopatie, tra cui colangite sclerosante primitiva (PSC) e colangite biliare primitiva (PBC), le cui maggiori manifestazioni sono guidate dallo stato infiammatorio acuto e cronico. Sia in PBC che in PSC si osserva colestasi che, con il prolungato danno cellulare, porta ad una condizione di flogosi e attivazione immunitaria che si conclude con la progressiva fibrosi dei dotti biliari. La colestasi e l’infiammazione sono inoltre tratti predisponenti il colangiocarcinoma (CCA), il cui principale fattore di rischio è la PSC. In queste patologie il persistente danno biliare provoca un’alterazione fenotipica dei colangiociti favorendo la fibrogenesi e la trasformazione neoplastica, con effetti sull’up-regolazione NF-kB-mediata di varie citochine pro-infiammatorie, tra cui IL-6 e TNF-α. Questo lavoro di tesi vuole studiare gli effetti dell’attivazione dei pathways di IL-6 e PD-L1 su colangiociti esposti ad un microambiente infiammatorio. A tal fine, è stato simulato in vitro il processo infiammatorio allestendo un sistema di co-coltura indiretta tra colangiociti umani H69 e PBMCs (Peripheral Blood Mononuclear Cells). Quest’ultime sono state ottenute da volontari sani e attivate tramite anticorpi anti CD3/CD28 in co-coltura con H69 per 48 ore, in assenza e in presenza di un inibitore recettoriale dell’IL-6. I dati mostrano un’up-regolazione di IL-6, NF-kB/p65 e PD-L1 e una transizione epitelio-mesenchimale nelle H69 dopo 48 ore di co-coltura con aPBMCs. Inoltre, è stata rilevata una ridotta espressione di citochine pro-infiammatorie nelle aPBMCs dopo co-coltura, suggerendo l’insorgenza di pathways compensatori che consentono ai colangiociti di modulare il microambiente infiammatorio e supportare l'instaurarsi della fibrosi e la progressione neoplastica delle colangiopatie. La correlazione tra IL-6 e PD-L1 in condizioni infiammatorie è stata supportata esponendo le H69 al complesso IL-6/sIL-6r in co-coltura con aPBMCs. IL-6/sIL-6r da solo non è stato in grado di indurre una up-regolazione di PD-L1, che è stata invece osservata nelle H69 dopo 48 ore di co-coltura con aPBMCs e IL-6/sIL-6r. In seguito, le H69 sono state trattate con un inibitore selettivo del recettore dell’IL-6 per 48 ore. L'analisi di western blot ha confermato che i colangiociti hanno mostrato una ridotta espressione di tutti i marcatori analizzati, quando trattati con l’inibitore, se confrontati con le H69 coltivate da sole, suggerendo il ruolo sinergico di IL-6, PD-L1 e NFkB/p65 nel promuovere gli effetti immunomodulatori dei colangiociti in condizioni infiammatorie. In conclusione, i colangiociti sono in grado di modulare il microambiente infiammatorio attraverso l’attivazione dei pathways di IL-6 e PD-1/PD-L1. I dati ottenuti aprono la strada a future indagini sul cross-talk tra questi pathways, con l'obiettivo di approfondire i meccanismi patofisiologici e molecolari coinvolti nella cascata delle colangiopatie. Ulteriore obiettivo sarà l’allestimento di co-colture indirette tra colangiociti primari di pazienti affetti da CCA e aPBMCs autologhe, con lo scopo di fornire la base per sviluppare nuovi strumenti terapeutici per il trattamento delle colangiopatie.
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