Riassunto analitico
La musica facilita la comprensione, l’apprendimento, la produzione, la performance dell’essere umano in svariati campi della sua esistenza (scolastico, artistico, sportivo, ecc.); è per questo motivo che la presenza massiccia e organizzata della musica e dell’educazione al suono e all’ascolto nelle scuole di ogni ordine e grado è necessaria affinché gli esseri umani siano preparati, formati e allenati alla musica in ogni sua forma e aspetto. La storia dell’inserimento dell’educazione musicale nelle scuole italiane è stata complessa iniziando dalla fine del 1800 per percorrere i decenni fino all’arrivo dei giorni attuali di cui si evidenziano le novità didattiche emerse recentemente grazie alle diverse piattaforme presenti in rete. Viene inoltre analizzato il ruolo della musica nella sollecitazione di vari ambiti della crescita degli individui. Tra questi si annoverano lo sviluppo del pensiero, lo sviluppo emotivo, lo sviluppo del linguaggio e lo sviluppo motorio. Si evidenzia come le teorie pedagogiche abbiano dato buoni esiti nel lavoro di quei pedagogisti che hanno avvertito l’importanza di porre in costante rapporto, nell’educazione musicale, quel ‘conoscere’ e quel ‘fare’ che sempre accompagnano il processo di maturazione cognitiva del bambino nelle diverse fasi dello sviluppo nella prima infanzia. Si ritiene utile, infine, presentare e analizzare alcune significative esperienze didattiche per la scuola primaria realizzate in rapporto ad aree disciplinari fondamentali per la formazione generale del bambino: area linguistica (con una specifica sulla L2) e area matematica. Si considera, infatti, la musica come parte integrante della cultura del presente e del passato che facilita certamente l’apprendimento di altre discipline. Il suo contributo alla formazione generale dell’individuo è in grado di sollecitare la maturazione dell’affettività sul piano socio-emotivo, la valorizzazione pluralistica delle intelligenze e l’esercizio del pensiero divergente.
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