Riassunto analitico
L’ambiente organizzativo sta diventando sempre più incerto, instabile, dinamico e complesso. Proprio per questo le organizzazioni di lavoro sono spinte ad adottare soluzione alternative per adattarsi alla flessibilità dello scenario complessivo. Il presente elaborato è articolato in tre capitoli. Nella prima parte è stato analizzato l’argomento dell’engagement con cui l’individuo esprime sé stesso nel lavoro che svolge, è l’impegno e la partecipazione attiva all’attività organizzativa. Tra engagement e motivazione al lavoro c’è un forte legame al punto che l’engagement può identificarsi come un coinvolgimento motivazionale, uno stato psicologico di connessione con il lavoro di cui l’individuo ha bisogno. Gli individui coinvolti e soddisfatti riescono a trasmettere le loro emozioni positive agli altri e così l’organizzazione riesce a raggiungere un più elevato punto di efficientamento. Solo se motivati e soddisfatti gli individui sono felici e presentano prestazioni migliori. Sono state analizzate le principali teorie di contenuto e di processo. Nel secondo capitolo è stato analizzato lo strumento dello Smart working rivelatosi fondamentale durante la pandemia da Covid-19, grazie al quale molte organizzazioni hanno potuto portare avanti il loro business. Lo Smart working è lo pseudonimo italico di Lavoro agile, disciplinato dalla l.n. 81/2017. Essa prevede che gli individui possano agire con maggiore autonomia e flessibilità nella scelta del luogo e degli orari di lavoro. Tale autonomia aiuta ad accrescere la motivazione al lavoro, fattore fondamentale soprattutto quando gli individui non svolgono la loro attività in ufficio ma da un luogo diverso. I leader, infatti, devono adottare le necessarie leve motivazionali per supportare gli individui, affinché siano soddisfatti, produttivi e per ottenere risultati soddisfacenti. Lo Smart working si è diffuso a macchia d’olio a causa della pandemia ma in seguito all’incremento di produttività analizzato si pensa che possa essere largamente applicato in futuro. È necessario però che le organizzazioni si dotino dell’adeguata strumentazione digitale, sostenuta anche dall’intelligenza artificiale che potrebbe aiutare a valutare soddisfazione e coinvolgimento individuale ed eventualmente intervenire per aumentare la motivazione al lavoro. Anche gli smart worker hanno bisogno di essere motivati e sentirsi parte di un unico progetto, perseguire obiettivi ugualmente impegnativi e vogliono ricevere un feedback sulla loro prestazione. L’impegno, la motivazione, la dedizione e la passione si ottengono rendendo partecipi tutti gli individui, anche nella modalità agile che prevede un maggior coinvolgimento degli individui per accrescere in loro una condizione di benessere psico-fisico. Nel terzo capitolo si cerca di analizzare quale potrebbe essere il futuro dello Smart working e grazie ai risultati positivi ottenuti si può pensare a un suo crescente utilizzo. Da emergenziale lo Smart working è divenuto condizione duratura anche grazie all’approvazione degli stessi individui e grazie ai vantaggi che ne derivano anche per le organizzazioni e l’ambiente. La sfida delle organizzazioni di lavoro è ora quella di adattarsi a questa visione futura del lavoro e adottare le strategie migliori per mantenere alta la competizione. La soluzione migliore potrebbe essere quella del modello ibrido. Nella parte conclusiva vi è il Caso studio della Carpano Equipment S.r.l., una piccola e media impresa con sede a Bologna che si occupa della produzione di robot e macchine automatiche per la saldatura. Nella prima fase emergenziale la Carpano ha utilizzato lo Smart working e i suoi dipendenti hanno risposto al questionario da me elaborato con cui ho potuto constatare l’impatto positivo che tale strumento ha avuto sulla motivazione al lavoro.
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