Riassunto analitico
Negli ultimi decenni si è costantemente sviluppato un nuovo modo di comunicare, e lo si fa attraverso il web. Infatti l’italiano si è diversificato ed è stato denominato scrittura liquida, e-taliano e parlare digitato. Nel nuovo italiano non mancano fenomeni che ripercorrono le abitudini degli italiani: neologismi, anglicismi ed errori dei semicolti digitali. L’ambito nel quale l’italiano è stato preso maggiormente in considerazione è quello della pubblicità digitale. L’obiettivo di questo studio è quello di comprendere il nuovo uso che si fa dell’italiano sulla rete. A questa proposito si è chiesto: quali sono i fattori che hanno modificato e alterato in così poco tempo la lingua del Bel Paese? Si è passati dal cibo al food, oppure al famoso job act invece di legge sul lavoro. La nostra lingua viene perennemente tartassata dai prestiti prestigiosi derivanti dall’inglese. Infatti sono state mosse delle critiche da una accademica italiana, Annamaria Testa, che ha avviato una petizione #dilloinitaliano in favore di un uso molto più attento della lingua. D’altro canto, si è dimostrato che la nostra lingua non è morta come la maggior parte potrebbero pensare ma che in maniera continua nascono parole nuove soprattutto sulla rete, diventata fonte principale del cambiamento della lingua. Inoltre, il lettore, generalmente nei decenni passati leggeva sul cartaceo, ora si è spostato al digitale. La prima fonte di lettura è il sito web, all’interno del quale si esprimono varie tecniche per influenzare l’utente a fermarsi sulla propria vetrina: parole chiavi o in neretto, colori e spazi. In aggiunta sulle pagine, ovviamente, si commettono errori di comunicazioni che sono distanti dalle dinamiche digitali: espressioni burocratiche, parole vuote e espanse, giri di parola ed uso inadeguato di colori e spazi. Per ultimo, si è analizzato il fenomeno del raccontare o Storytelling. Narrare le storie attraverso un protagonista attraverso il quale l’utente della rete si immedesima e si fa catturare. Un modo nuovo, ma che è sempre stato parte della storia dell’uomo. Sono semplicemente cambiate le forme. Il video storytelling attrae aziende, organizzazioni ma anche persone comuni che con musiche, parole, e video raccontano esperienze per attrarre il pubblico. E’ un formato che a differenza delle storie dei cantastorie non usa molto le parole se non parole chiavi efficaci volte a sedurre. Da questi fenomeni analizzati, si è passati alla pratica. Ossia si è preso come punto di riferimento la manifestazione europea della città della cultura Matera. Si è analizzato il sito web, slogan e le parole utilizzate all’interno di esso, sottolineando l’eccessivo uso degli anglicismi sulla pagina iniziale che potrebbero essere sostituite con i rispettivi italiani in alcuni casi. L’ultimo passaggio è stato l’analisi della narrazione presente sulla rete, dell’uso delle parole e delle immagini pronte a conquistare il pubblico.
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