Riassunto analitico
Negli ultimi anni, il passaggio da una visione tradizionale di un mondo "econocentrico" ad un mondo "umanocentrico" ha portato alla luce nuove prospettive economiche e nuove necessità sociali e la cultura ha giocato un ruolo importante in questa evoluzione. Economia e cultura sono sempre state considerate come due entità separate, ma ricercatori ed esperti hanno presto iniziato a rendersi conto che la "contaminazione culturale" dell'economia potrebbe essere utile per il suo sviluppo e progresso, soprattutto quando la cultura viene trattata come un capitale. La cultura ha introdotto nuove variabili nel processo economico e ha avuto un impatto positivo per la società affrontando obiettivi di sostenibilità e sociali. In particolare, l'introduzione di valori culturali a livello aziendale ha visto la creazione di una cultura d'impresa, un insieme di valori che caratterizza l'azienda e i suoi comportamenti e che plasma l'identità e la missione dell'azienda. Oggi, infatti, molte aziende hanno deciso di perseguire "obiettivi aggiuntivi", soprattutto in campo sociale e ambientale. Pertanto, rispondendo alle necessità degli stakeholder e manifestando la volontà di essere responsabili, l'azienda persegue azioni di responsabilità sociale d'impresa, che hanno effetti positivi sulla reputazione e sulle performance aziendali, soprattutto quando sono integrate nella strategia aziendale. Le ragioni e i criteri per decidere di affrontare uno specifico settore della RSI possono variare da azienda a azienda. Per questo motivo abbiamo sostenuto che le imprese possono potenzialmente assumere responsabilità in altri campi e che il settore culturale e artistico può rappresentare un campo in cui le imprese possono trovare nuove possibilità di investimento e di business. L'attenzione alla condizione del patrimonio culturale italiano ha convinto molti privati a contribuire e sostenere la loro conservazione e restauro, oltre che con fondi pubblici. Questi interventi sono stati prevalentemente altruistici e occasionali, senza alcun legame con la strategia aziendale e rivolti principalmente alla comunicazione aziendale. Una prospettiva di RSI degli investimenti nel settore culturale, ovvero la Corporate Cultural Responsibility (Civita, 2017), considera gli investimenti in campo culturale non solo come una "buona azione" da comunicare all'esterno, ma anche di cui essere responsabili. Affrontando un'iniziativa RCI, l'azione dell'azienda non si misura solo in termini di tipologia di azione, ma anche per ciò che questa azione rappresenta per la comunità in cui si trova il bene culturale, in termini sociali e culturali. Il legame con la comunità è infatti estremamente rilevante per le imprese italiane e grazie ad azioni mirate le imprese possono creare relazioni di lungo periodo con la comunità basate sulla reciprocità benefica, come è avvenuto per il nostro caso aziendale, Parmacotto S.p.A. La possibilità per le imprese di misurare il proprio investimento culturale fornirebbe anche un feedback per la comunità sulle buone azioni dell'impresa e per le istituzioni culturali. L'integrazione della Responsabilità Culturale nella strategia d'impresa richiede l'aggiunta di un indicatore specifico sulla rendicontazione della RSI (Capitale Culturale), che permetterebbe alle imprese di misurare e analizzare i loro investimenti culturali in un'ottica di RSI e avrebbe un reale feedback per i suoi effetti, come già avviene per le azioni sociali e ambientali. Il problema è che oggi molte imprese italiane, tra cui le PMI, non hanno una rendicontazione della RSI e le loro azioni responsabili sono ancora considerate marginali rispetto alla loro attività. La crescente attenzione alla responsabilità d'impresa e alla domanda culturale possono rappresentare un punto di partenza per ulteriori ricerche, come il contributo dell'Associazione Civita che ha posto l'attenzione sulla responsabilità culturale d'impresa.
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Abstract
In recent years, the transition from a traditional vision of an “econocentered” world to a “humancentered” world has brought light to new economic perspectives and new societal necessities and culture has played an important role in this evolution. Economics and culture were always considered as two separate entities, but researchers and experts soon started to realize that the “cultural contamination” of economics could be beneficial for its development and progress, especially when culture is treated as a capital. Culture, by having a strong human and relational component, has introduced new variables to the economic process and it has had positive impact for society by addressing sustainability and social objectives. In particular, the introduction of cultural values at a company level has provided for the creation of corporate culture, a set of values that characterises a company and its behaviour and that shapes the identity and the mission of the company towards the society. In fact nowadays many companies have decided to pursue “additional objectives”, especially in the social and environmental fields. Therefore, by responding to stakeholders’ necessities and by manifesting its willingness to be responsible towards them, the company pursues corporate social responsibility actions, which have positive effects on company reputation and performance, especially when they are integrated in the corporate strategy. The reasons and the criteria behind the decision of addressing a specific field of CSR can vary from company to company, depending on various factors and on company’s objectives. Therefore we argued that companies might potentially perform responsibility in other fields and the cultural and art sector might represent a fertile field in which companies can find new investment and business possibilities. The attention to the condition of the Italian cultural heritage has convinced many private to contribute and support their conservation and restoration, in addition to public funds. These interventions were mainly altruistic and occasional acts, with no connection to corporate strategy and mainly aimed at corporate communication. A CSR perspective of investments in the cultural sector, namely Corporate Cultural Responsibility (Civita, 2017), considers investments in the cultural field not only as a “good action” to be communicated on the outside, but also a good action to be responsible for. By addressing a CCR initiative, the company’s action is not only measured in terms of the typology of action, but also for what this action represents for the community in which the cultural asset is located, in social and cultural terms. In fact the link with the community is extremely relevant for Italian companies and thanks to targeted actions companies can create long-term relationships with communities based on beneficial reciprocity, as it has happened for our company case study, Parmacotto S.p.A. The possibility for companies to measure their cultural investment would also provide a feedback for the community on the company’s good actions and for the cultural institutions. The integration of Cultural Responsibility in the corporate strategy requires a specific indicator to be added on the CSR reporting (Cultural Capital), which would allow companies to measure and analyse their cultural investment in a CSR perspective and they would have a real feedback for its effects, as it already occurs for social and environmental actions. The problem is that today many Italian companies, especially SMEs, do not even have a CSR reporting, as their responsible actions are still considered to be marginal compared to their business. The growing attention towards corporate responsibility and cultural demand may represent positive starting points for further research, as the contribution made by the Civita Association that raised attention towards Corporate Cultural Responsibility.
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