Riassunto analitico
Il rating è fornito da agenzie specializzate nell’attività di valutazione del merito di credito di un emittente o di un suo strumento di debito. Tra le più importanti agenzie di rating si possono citare Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Il ruolo delle agenzie di rating è quello di attenuare le asimmetrie informative presenti nel mercato dei capitali. Lo scopo del rating è, quindi, quello di aumentare l’efficienza dei mercati finanziari, fornendo agli operatori giudizi affidabili, tempestivi, corretti e indipendenti sulla probabilità di default di un emittente al quale è stato attribuito un rating. Le agenzie di rating del credito svolgono un ruolo fondamentale sia per gli investitori che per gli emittenti: agli investitori forniscono un’informazione che li aiuta a valutare i rischi connessi ad una determinata emissione, quanto agli emittenti contribuiscono ad abbassare i costi da loro sostenuti per raccogliere capitali. Le agenzie di rating dovrebbero svolgere la propria attività senza essere influenzate da interessi contrastanti che potrebbero inficiare una obiettiva valutazione, ciò al fine di preservare l’integrità del mercato. Tale integrità richiede, a tutela dei risparmiatori, che i soggetti che forniscono informazioni al mercato, nella specie tramite giudizi sul merito creditizio, non siano influenzati dal perseguimento degli interessi del soggetto valutato o di altri operatori presenti sui mercati finanziari. I potenziali conflitti di interesse, che minacciano l’indipendenza e l’obiettività dell’operato delle agenzie di rating, possono essere collegati ai seguenti aspetti: al modello di business adottato dalle agenzie di rating (issuer paid), alle relazioni che i dipendenti di un’agenzia possono intrattenere con la società valutata, alle prestazioni di servizi di consulenza ai casi in cui gli azionisti di un’agenzia detengano o investano in prodotti finanziari valutati dalla stessa agenzia che controllano e alle prestazioni di servizi di consulenza. Inoltre, merita di essere ricordato, proprio per la capacità di generare una evidente situazione di conflitto di interesse, la pratica consistente nella concessione di consulenze relative a operazioni di cartolarizzazione, che in alcuni casi portano a vere e proprie operazioni di “disegno” di prodotti di finanza strutturata. Solo negli ultimi anni, specialmente dopo la crisi dei mutui subprime, i legislatori americano ed europeo hanno cercato di definire un’architettura di regole che rendesse il settore più trasparente e meno soggetto ai conflitti di interesse, evitando, per quanto possibile, le criticità evidenziate nel passato e strutturando modalità operative che permettessero alle agenzie di gestire al meglio tali criticità. Hanno, pertanto, adottato una serie di misure volte ad aumentare la trasparenza delle metodologie delle agenzie di rating e proibire certi comportamenti che possono creare conflitti di interesse. Infine, va segnalato il lavoro svolto dalla IOSCO nel pubblicare una serie di principi che le agenzie di rating dovrebbero implementare nei propri codici di condotta affinché sia assicurata l’indipendenza e la qualità del rating e che l’attività delle agenzie possa essere al riparo da situazioni di conflitto di interesse.
|