Riassunto analitico
I minibond sono strumenti obbligazionari emessi da imprese di piccole e medie dimensioni, introdotti nel nostro ordinamento con il Decreto Sviluppo 2012 (D.L. 22 giugno 2012, n.83). Successivamente sono state apportate ulteriori modifiche alla normativa vigente e incentivi alla divulgazione di tali strumenti finanziari sul mercato attraverso il Decreto Destinazione Italia (D.L. 23 dicembre 2013, n.45). L’obiettivo che il Legislatore ha cercato di raggiungere con l’introduzione di questo strumento e, come vedremo in seguito, con le modifiche apportate a strumenti già esistenti, è quello di permettere alle piccole e medie imprese italiane di utilizzare il mercato dei capitali per diminuire la dipendenza che queste ultime hanno rispetto ai finanziamenti tradizionali. L’elaborato proposto ha come finalità quella di fornire una panoramica quanto più possibile esaustiva sui minibond, intesi come possibile alternativa al finanziamento bancario, ed è strutturato in 5 capitoli. Nel primo capitolo dell'elaborato è stato presentato un quadro generale relativo alla situazione attuale della struttura finanziaria delle imprese italiane, definendo innanzitutto che cosa si intende per piccole e medie imprese. Inoltre è stato affrontato il tema della dipendenza che tali imprese hanno nei confronti del finanziamento bancario e sulle criticità che esso comporta. In seguito è stato analizzato il lavoro svolto da Annalisa Ferrando e Klass Mulier, intitolato "Firms' financing constraints: do perceptions match the actual situation?”, i quali si sono posti come obiettivo quello di comprendere la natura dei vincoli di finanziamento effettivi e dei vincoli di finanziamento percepiti dalle imprese. Nel secondo capitolo, intitolato “Le nuove fonti di finanziamento”, sono stati enunciati gli obiettivi dei due decreti, sopra citati, e sono state delineate le caratteristiche dei nuovi strumenti proposti riportando le modifiche che i decreti hanno apportato alla normativa vigente. Le principali novità introdotte sono state: la modifica del limite quantitativo di emissione di obbligazioni, a prescindere dal fatto che le società siano o meno quotate e le modifiche al trattamento fiscale riservato sia alle società emittenti sia agli investitori.Nel terzo capitolo si è posta l’attenzione sullo strumento oggetto della presente tesi di laurea, i minibond, descrivendone le caratteristiche di base e dettagliando le modalità di strutturazione dell'operazione. Più precisamente sono stati chiariti quelli che sono i ruoli principali di tutti i soggetti coinvolti nell’emissioni di minibond, quali l'impresa emittente, l'Advisor, l'Arrager e il revisore legale, definendo passo per passo gli step che rendono tali strumenti trasparenti. Nel quarto capitolo, intitolato “Il mercato dei minibond”, è stato analizzato lo stato attuale del mercato che, nel febbraio 2013, Borsa Italiana ha inaugurato per poter scambiare suddetti strumenti, L’ExtraMOT Pro. Inoltre sono stati riportati gli adempimenti richiesti alle imprese emittenti per essere ammesse all’interno di questo mercato. Successivamente ho realizzato un’analisi di segmentazione delle piccole e medie imprese in relazione alla forma giuridica, alla dimensione, alle classi di fatturato, alla tipologia di settore in cui operano ed alla loro localizzazione. Nel quinto ed ultimo capitolo dell’elaborato da un lato sono stati messi in evidenza i principali vantaggi e le principali opportunità di cui un’impresa potrebbe usufruire nel caso di un emissione di minibond, dall'altro lato, invece, sono state messe in evidenza le problematiche che le imprese italiane potrebbero affrontare finanziandosi tramite suddetti strumenti finanziari.
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