Riassunto analitico
I tumori rappresentano una delle principali cause di morte al mondo e una delle patologie croniche più frequenti ai giorni nostri. Ciononostante il numero di pazienti che sopravvivono dopo una diagnosi di cancro (cancer survivors) aumenta sempre più: infatti la sempre maggior efficacia delle terapie unitamente alla maggior adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce hanno notevolmente cambiato la prognosi delle patologie tumorali, con la costante crescita del numero dei cancer survivors. In fase di follow-up sono emersi numerosi fattori che influiscono sulla qualità di vita dei pazienti che hanno affrontato una malattia tumorale, come ad esempio la paura di recidive, gli effetti collaterali tardivi dei trattamenti ricevuti, problemi psicologici e relazionali. Risulta fondamentale l’introduzione di nuovi approcci e metodi per salvaguardare la vita e la salute dei pazienti lungo viventi. Una delle strategie nella lotta contro il cancro dell’ultimo secolo si è dimostrata essere la Prevenzione, cioè la ricerca di strategie che riducano il rischio di insorgenza della malattia e ne migliorino la gestione degli effetti a lungo termine; si basa innanzitutto sul contrasto dei fattori di rischio modificabili, come il vizio del fumo, l’alcool, una scorretta alimentazione e condizioni di sovrappeso-obesità, oltre che uno stile di vita sedentario. Numerosi studi sostengono che l’attività fisica regolare rappresenti uno dei principali fattori di protezione contro lo sviluppo del cancro, prima, durante e dopo la sua insorgenza. La regione Emilia-Romagna è stata tra le più interessate alla promozione dell’impiego di metodiche sanitarie non convenzionali (oncologia integrata), attuando l’organizzazione di un ambulatorio di oncologia integrata e movimento nel territorio dell’Area Nord Ausl Modena, chiamato “Ambulatorio del benessere”: è dedicato alla riabilitazione e al benessere del paziente oncologico lungo vivente in follow up clinico, con problematiche fisiche e psicologiche. Gli obiettivi principali del progetto, chiamato “progetto del benessere” sono la riabilitazione funzionale del soggetto, attraverso attività motoria adattata, promozione di stili di vita corretti e recupero del benessere psico-fisico. Si vuole sottolineare l’importanza del movimento fisico regolare nei cancer survivors, indagando sulla fattibilità e sull’aderenza al servizio di attività fisica adattata proposto dall’Ambulatorio del Benessere, attraverso l’analisi e la rielaborazione di dati aggregati e anonimi raccolti dagli operatori della medicina dello sport. Coloro che hanno aderito e partecipato al primo colloquio conoscitivo del percorso di attività fisica sono state 37 donne, alle quali è stata proposta la partecipazione poiché presentavano dolori non-oncologici, stili di vita a rischio e/o condizioni di sovrappeso-obesità, causate da una forte sedentarietà. Sono state in 31 a partecipare attivamente all’intero progetto, costituito da 2 sedute settimanali di attività motoria adattata in piccoli gruppi per una durata di due mesi circa. L’intervento è stato monitorato nel pre e nel post intervento con test motori e questionari di valutazione della salute generale. Dall’analisi di questi risultano forti miglioramenti sia in termini prestativi sia di riadattamenti cardio-vascolari, oltre che una riduzione del peso corporeo. È inoltre stata riscontrata un’alta aderenza e soprattutto una forte propensione a continuare attività motoria in Palestre della Salute o in altre sedi al termine del progetto. Ricercare una modifica degli stili di vita rimane uno degli obiettivi principali di questo progetto, oltre che responsabilizzare qualsiasi paziente oncologico lungo vivente alla necessità di considerare l’attività motoria come fattore imprescindibile per il trattamento del cancro.
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