Riassunto analitico
L’osteoporosi è caratterizzata da perdita di massa ossea e deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. La malattia è perciò associata a fragilità ossea e ad una maggiore suscettibilità alle fratture. Essa può colpire ad ogni età anche se il picco di incidenza interessa la fascia matura-anziana e può essere primaria o secondaria. La densità minerale ossea (body mass density, BMD) varia durante la vita: aumenta rapidamente nell'adolescenza, stabilizzandosi nella terza decade e successivamente s’instaura una fase di declino. La menopausa porta ad un'accelerazione della perdita ossea e ad un aumentato rischio di fratture. Eventi come gravidanza ed allattamento riducono transitoriamente la BMD così come l'esposizione a certi farmaci (contraccettivi, glucocorticoidi, antidiabetici ed antiepilettici). La terapia endocrina, a cui sono sottoposte le donne con carcinoma mammario in fase iniziale, induce anch’essa perdita ossea. Una ricerca ha valutato che l'uso esteso degli inibitori dell’aromatasi, per oltre 5 anni, causa una diminuzione persistente della BMD. I glucocorticoidi rappresentano la causa più comune di osteoporosi secondaria indotta da farmaci. I farmaci per il trattamento e la prevenzione dell’osteoporosi vengono classificati come “anti-riassorbimento” o come “restauratori ossei”, a seconda del loro prevalente meccanismo d’azione. Tra gli agenti anti-riassorbimento vi sono gli analoghi degli estrogeni correlati all’inibizione dell'attività degli osteoclasti e i bifosfonati ovvero prodotti di sintesi che “mimano” il pirofosfato, costituente fisiologico dell'osso. L’Alendronato sodico è stato il primo bifosfonato approvato dalla FDA per la prevenzione e la cura dell'osteoporosi, è indicato anche per il trattamento dell'osteoporosi indotta da glucocorticoidi. La calcitonina è stata approvata per il trattamento dell’osteoporosi post-menopausale. Tra gli agenti ricostruenti l'osso vi è il Teriparatide approvato per l'osteoporosi post-menopausale e per aumentare la massa ossea negli uomini con osteoporosi primaria. Per pazienti a basso rischio, che presentano una BMD adeguata, la perdita ossea può essere prevenuta assumendo sali di calcio: 1300 mg/die - ragazzi, 1000 - donne in pre-menopausa e uomini, 1200 - donne in post-menopausa. In modelli preclinici di osteoporosi diversi inibitori delle fosfodiesterasi (PDE) hanno mostrato un effetto osteogenico paragonabile al Teriparatide. Poiché da decenni questi inibitori sono utilizzati in clinica per varie patologie, è perciò plausibile un loro impiego anche come agenti osteo-anabolici. Denosumab, approvato dalla FDA per il trattamento dell'osteoporosi post-menopausale associata ad alto rischio di fratture, è un anticorpo monoclonale, totalmente umano, inibitore di RANKL (RANK-Ligando, mediatore specifico appartenente alla famiglia del Tumor Necrosis Factor-TNF) che viene prodotto dagli osteoblasti a seguito di svariati stimoli, di natura ormonale, citochine o fattori di crescita. Il RANKL si lega ad un recettore specifico (RANK) sia sulle cellule progenitrici che sugli osteoclasti maturi. L’interazione determina la trasformazione dei precursori mononucleati in osteoclasti maturi. Un valido rimedio fitoterapico è costituito dalla Cimicifuga Racemosa, ampiamente utilizzata dalle donne in menopausa per attenuare le vampate di calore, ridurre la depressione e proteggere dalla perdita ossea. La tesi si conclude riportando una recente revisione sistematica sui nano-based biomaterials che ne ha considerato gli effetti sulla rigenerazione ossea. Ad oggi il principale limite per l’applicazione clinica è la bassa riproducibilità dei processi produttivi, fortemente correlata ad un'adeguata caratterizzazione chimica, strutturale e biomeccanica di questi sistemi di drug-delivery.
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