Riassunto analitico
L’obiettivo della chirurgia delle lesioni cerebrali è la massima escissione con il minimo riscontro di deficit neurologici postoperatori. A questo fine risulta importante la comprensione dell'anatomia e dei rapporti della lesione da asportare col tessuto cerebrale circostante,specie se eloquente, cioè con una elevata densità di aree funzionalmente attive. La conoscenza delle relazioni anatomiche tra i fasci di sostanza bianca e la lesione è fondamentale sia per l’identificazione del sito di accesso sia per la definizione dei margini di resezione. Nonostante l’esistenza di atlanti anatomici standardizzati con regioni di eloquenza definite per guidare il processo decisionale chirurgico, la variabilità anatomica individuale rende ragione di utilizzare dati e mappe individualizzati. Le informazioni anatomiche individualizzate sono fornite dalle più recenti metodiche di imaging avanzato quali la risonanza magnetica funzionale (fMRI), per la neuroanatomia della funzione neurologica, e la trattografia con risonanza magnetica a diffusione (dMRI), per le fibre della sostanza bianca. I sistemi di neuronavigazione consentono una pianificazione preoperatoria fornendo l'esatta localizzazione intraoperatoria delle lesioni intraparenchimali ed i rapporti con le strutture cerebrali circostanti. Nel neuronavigatore si possono iniettare i dati dell’imaging avanzato per ridurre il rischio di danni iatrogeni, poiché l’intervento viene eseguito utilizzando dati anatomici più affidabili sull’individualità anatomica del paziente. Tuttavia limiti e critiche dell’approccio multimodale per la resezione chirurgica di lesioni cerebrali sono riportate in letteratura in termini di impatto sulla logistica della sala operatoria, con riferimento al tempo di occupazione della sala operatoria e durata dell’intervento, che corrisponderebbero ad un aumento dell’impiego di risorse. Ulteriori limitazione nell’uso routinario e sistematizzato dell’approccio multimodale è dato dall’assenza di metodiche e tecnologie universali e standardizzate, con diversi protocolli attualmente in uso nei diversi centri. In questa tesi vengono affrontati i principali aspetti neuroanatomici in relazione alla specifica chirurgia delle lesioni primitive cerebrali in riferimento alle variabilità anatomiche e funzionali delle aree cerebrali eloquenti, alla neuroanatomia della sostanza bianca, oltre all’anatomia cerebrovascolare. Vengono riportate le principali tecniche di neuroimaging avanzato e i principali studi neurofisiologici e le tecniche di neuronavigazione multimodale con datasets multipli. Sono stati raccolti retrospettivamente i dati in forma aggregata relativi agli interventi neurochirurgici per asportazione di lesioni intracerebrali primitive mediante approccio multimodale con monitoraggi intraoperatori e neuronavigazione eseguiti nel periodo di tempo compreso tra Gennaio 2020 e Marzo 2021 (GRUPPO A) e relativi agli interventi neurochirurgici per asportazione di lesioni intracerebrali primitive senza approccio multimodale eseguiti dal gennaio 2018 a dicembre 2020(GRUPPO B). Per ogni gruppo, sono state calcolate la mediana , la media e la deviazione standard dei seguenti parametri: -Tempo totale di permanenza nel blocco operatorio -Tempo totale di permanenza nella sala operatoria -Durata della fase di induzione -Durata totale dell’intervento -Periodo di tempo tra l’ingresso nel blocco operatorio e l’inizio dell’intervento -Periodo di tempo tra l’ingresso nella sala operatoria e l’inizio dell’intervento L’impatto logistico dell’attività di neuronavigazione con neuroimaging avanzato e monitoraggi intraoperatori non ha evidenziato differenze significative, mantenendo Il vantaggio dell’utilizzo di tali metodiche che si traduce in una maggiore sicurezza delle manovre chirurgiche.
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