Riassunto analitico
L'emicrania correlata alle mestruazioni rispetto ad altri tipi di emicrania è molto invalidante, con attacchi più gravi, più prolungati e meno responsivi alla terapia, i cui meccanismi non sono del tutto noti, né per la quale esistono trattamenti specifici. Il suo trattamento farmacologico è ancora oggi fortemente dibattuto tra superiorità di approcci monodisciplinari o multidisciplinari ovvero trattamenti profilattici di stimolazione corticale diretta e nella ricerca di relazioni fra aplotipi genetici e risposta ai triptani, che rimangono i farmaci finora di riferimento per la terapia e la profilassi a breve termine dell'emicrania mestruale. L'analisi proteomica potrebbe identificare biomarcatori utili sia per meglio comprendere la fisiopatologia di questo disturbo, sia per trovare target terapeutici nuovi e specifici per questa forma. Questo studio pilota ha raccolto i dati anamnestici, clinici e di laboratorio relativi a campioni di sangue ed urine in tre gruppi di donne afferenti al Centro cefalee di Modena, ciascuno di trenta persone: un primo gruppo di trenta donne con diagnosi di emicrania correlata alle mestruazioni secondo i criterî diagnostici dell'ICHD-3BETA tra i 18 e i 45 anni, non in terapia con contraccettivi ormonali; un secondo gruppo di trenta donne con diagnosi di emicrania senz'aura secondo i criterî diagnostici dell'ICHD-3BETA in menopausa spontanea da almeno 1 anno, che non usano terapie sostitutive ormonali e di età inferiore ai 65 anni; un terzo gruppo di trenta donne (di controllo) sane, non affette da emicrania tra i 18 e i 45 anni e non assumenti contraccettivi ormonali. L'obiettivo primario dello studio era descrivere il profilo qualitativo proteomico sierico ed urinario delle pazienti con diagnosi di emicrania mestruale. Gli obiettivi secondarî erano la valutazione di eventuali differenze quanti-qualitative nei profili di espressione proteomica tra le pazienti affette ed il gruppo di controllo e tra le pazienti emicraniche con diagnosi di emicrania mestruale e quelle con diagnosi di emicrania menopausale. Nelle donne emicraniche del gruppo in menopausa da almeno un anno è stato effettuato un unico prelievo a digiuno di 10 ml di sangue e di 10 ml di urina una sola volta. Nelle donne non in menopausa i campioni di sangue e di urine sono stati prelevati tra il settimo e il decimo giorno del ciclo. I risultati preliminari mostravano una alterazione del profilo proteomico sierico e urinario delle pazienti emicraniche rispetto ai controlli. Le differenze maggiori riguardavano proteine coinvolte nell’infiammazione e nella restitutio ad integrum dei tessuti, come l’alfa-1-antitripsina, che era maggiormente espressa nel gruppo delle emicraniche in menopausa, mentre il contrario accadeva per l’APO A4. Anche la protrombina era maggiormente presente nelle pazienti con emicrania correlata alle mestruazioni e nelle emicraniche in menopausa rispetto alle volontarie sane. Sebbene nessun significato o generalizzazione assoluta possa ancora essere tratta, il presente studio integra le conoscenze esistenti sull’ emicrania correlata alle mestruazioni con un contributo nuovo. Tuttavia è da tenere presente che questa ricerca è in fase iniziale e si è concentrata esclusivamente su aspetti di proteomica e che su più vasta scala campionaria tali risultati potrebbero cambiare. Prospettive future potrebbero riguardare la realizzazione di studi multicentrici su ampia scala allargando la provenienza geografica ed etnica dei soggetti.
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Abstract
Menstrually-related migraine is very invalidating compared to other types of migraine, with more acute, prolonged, and less therapy-responsive attacks, whose mechanisms are not completely known, and for which no specific treatments exist.
The problem of its pharmacological treatment still is largely debated in the confrontation between monodisciplinary and multidisciplinary approaches and in the research of relationships between genetic haplotypes and response to triptans, which have remained the reference drugs up to now for the therapy and the short-term prophylaxis of menstrual migraine.
The proteomic analysis might identify useful biomarkers both to understand better the physiopathology of this disorder and to find new and specific therapeutic targets for this form of migraine.
This pilot study has collected clinical, anamnestic, and laboratory data related to samples of blood and urines in three groups of women, each of thirty persons, related to the Headache Centre of Modena: a first group of thirty women diagnosed with menstrual migraine, according to the diagnostic criteria of the ICHD-3 BETA between 18 and 45 years old, not in therapy with hormonal contraceptives; a second group of thirty women diagnosed with migraine without aura, according to the diagnostic criteria of the ICHD-3 BETA, in spontaneous menopause for at least one year, who do not use substitutive hormonal therapies and are less than 65 years old; a third (control) group of thirty healthy women, not affected by migraine between 18 and 45 years old and not assuming hormonal contraceptives.
The primary goal of this study was to describe the qualitative proteomic profile of plasma and urine of the patients diagnosed with menstrual migraine. The secondary goal was the evaluation of the possible quanti-qualitative differences in the profiles of proteomic expression amongst the affected patients and the control group and between patients diagnosed with menstrually-related migraine and those diagnosed with menopausal migraine.
In the group in menopause, just one sample of 10 ml of blood and 10 ml of urine was taken only once. In the non-menopausal women the blood and urine samples were taken between the seventh and the tenth day of the menstrual cycle.
The preliminary results showed an alteration of the seric and urinary proteomic profile in the migraine patients as compared to the healthy controls. The greater differences concerned the proteins involved in the inflammation and in the restitutio ad integrum of tissues, like alpha-1-antitrypsin, which was more expressed in the Group of menopausal women, whilst the opposite happened with APO-A4.
Even prothrombin was more present in the patients with menstrually-related migraine and in menopause in comparison with the healthy controls.
Although no objective meaning or absolute generalisation may be drawn from these data, this study contributes to integrate the knowledge on menstrually-related migraine. Nevertheless, it must be borne in mind that this research is only in its initial phase and has focused exclusively on the proteomic aspects, and results may change with a bigger number of subjects.
Future perspectives might concern the conduction of multi-centric studies on a greater scale by enlarging the geographic and ethnic provenance of subjects.
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