Riassunto analitico
L’importazione di medicinali dall’estero può essere autorizzata in due casi principali: 1. Se un farmaco commercializzato in Italia è temporaneamente carente sul suolo nazionale, ai sensi del decreto ministeriale 11 maggio 2001 “Definizione di procedure da applicarsi in caso di temporanea carenza di specialità medicinali nel mercato nazionale”; 2. Se un farmaco non è registrato in Italia, ai sensi del decreto ministeriale 11 febbraio 1997 “Modalità di importazione di specialità medicinali registrate all'estero”. In entrambi i casi l’importazione può avvenire, su richiesta del medico curante, solamente in caso di assenza di un’alternativa terapeutica sul territorio nazionale e deve essere giustificata da oggettivi caratteri di eccezionalità. Inoltre, l’impiego del farmaco estero deve avvenire nel rispetto delle condizioni di uso e delle indicazioni terapeutiche autorizzate nel Paese di provenienza. In questo ambito la complessità e la continua evoluzione della normativa, unite alla fisiologiche tempistiche di importazione, risultano spesso inconciliabili con l’esigenza di garantire tempestivamente l’assistenza terapeutica ai pazienti che necessitano di questi medicinali, prevalentemente terapie utilizzate in urgenza o terapie croniche che non possono essere interrotte; in tale processo assume un ruolo rilevante il Farmacista Ospedaliero, che gestisce gli aspetti legislativi, clinici e logistici inerenti all’importazione di farmaci dall’estero. Il presente progetto di ricerca si pone l’obiettivo di definire un percorso strutturato per la gestione di alcune tipologie di farmaci esteri, il cui approvvigionamento è stato centralizzato presso la Farmacia Ospedaliera c/o Arcispedale Santa Maria Nuova al fine di soddisfare le esigenze di tutto il territorio provinciale. In una prima fase si è proceduto all’analisi delle movimentazioni riguardanti farmaci esteri avvenute in un dato periodo nell’AUSL di Reggio Emilia, allo scopo di individuare tutti i farmaci esteri importati a livello provinciale. Successivamente, è stato stilato un elenco di principi attivi importati dall’estero di vasto utilizzo all’interno dell’AUSL di Reggio Emilia: su questi principi attivi si è inizialmente concentrato il percorso di centralizzazione. Ognuno di questi principi attivi è stato analizzato da un punto di vista clinico-farmacologico, inoltre ne sono stati analizzati i consumi a livello provinciale e le spese relative nei precedenti anni. Il progetto si è concretizzato nella stesura di due Istruzioni Operative del Dipartimento Farmaceutico, che definiscono in maniera dettagliata le attività e le responsabilità di tutto il personale coinvolto nel processo di approvvigionamento e gestione dei farmaci esteri, con particolare riferimento al percorso di centralizzazione e ai due strumenti elaborati nell’ambito del progetto stesso (un Database dei farmaci esteri, destinato ai Farmacisti della Farmacia ASMN, ed una sezione sulla intranet aziendale indirizzata ai Farmacisti delle Unità Farmaceutiche). Nella fase finale, è stata condotta una sperimentazione del percorso di centralizzazione per testarne, perlomeno nell’immediato, la fruibilità e l’efficienza del sistema strutturato e metterne in evidenza gli aspetti positivi e gli aspetti da implementare tramite la raccolta di dati a supporto. Il progetto di centralizzazione non termina con la presente tesi e rimane aperto a miglioramenti e modifiche. Nonostante, nell’immediato, il risultato sia complessivamente positivo, la durata del progetto non può fornire una base sufficiente per una valutazione esaustiva dell’impatto del progetto stesso, dunque, in futuro saranno necessarie nuove valutazioni a riguardo in termini di efficienza del processo e di soddisfazione del personale coinvolto.
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