Riassunto analitico
Col Termine lapis specularis si intende gesso secondario a grandi cristalli facilmente suddivisibile in lastre piane dello spessore desiderato lungo i piani di sfaldatura. Il lapis veniva cavato principalmente in Spagna ma è nota la presenza di siti di estrazione anche in Turchia, Cipro, Africa settentrionale e Italia. Questo lavoro di tesi è stato dedicato allo studio delle vene di lapis specularis presso Monte Mauro a Brisighella (Ra), il più importante sito di estrazione riconosciuto fino ad ora al di fuori della Spagna. Lo scopo dello studio è stato quello di ottenere informazioni per ricostruire la genesi e l’età di formazione delle vene di lapis specularis, che fino ad oggi restano sconosciute. È stato eseguito un rilevamento geologico-strutturale in superfice e all’interno di cavità naturali o artificiali della formazione Gessoso Solfifera in un’area di 4 chilometri quadrati. Lo studio ha permesso di rilevare 75 vene di lapis sulle quali sono stati misurati i seguenti parametri: ampiezza della vena, dimensione dei cristalli, colore dei cristalli forma della vena, presenza di selce, orientazione rispetto al gesso primario e abito cristallino. In base ai primi tre parametri, le vene sono state suddivise in famiglie, ognuna rappresentata da un codice formato da tre lettere: 1) W oppure N se l’ampiezza vena è maggiore o minore di 25 cm; 2) L oppure S se i cristalli sono maggiori o minori di 8 cm, oppure LS se si riconoscono due generazioni di cristalli; 3) Y oppure I se i cristalli sono di colore giallo o incolori. Ne sono risultate nove famiglie, di cui quattro ne rappresentanol’80 %. La famiglia più numerosa è N_S_I, costituita da 18 vene con ampiezza minore di 25 cm, solitamente andamento rettilineo e cristalli incolori con dimensione minore di 8 cm. La seconda famiglia più presente è W_L_Y con 17 vene di ampiezza maggiore di 25 cm e cristalli di colore giallo e molto grandi, da 8 fino a 40 cm. Segue poi W_L_I con 14 vene di ampiezza ancora maggiore di 25 cm e cristalli incolori con dimensioni maggiori di 8 cm. Infine, la quarta famiglia più numerosa è N_S_Y, costituita da 11 vene con ampiezza minore di 25 cm e cristalli gialli con dimensioni minori di 8 cm. Lo studio ha mostrato come più del 50 % delle vene, comprese la totalità di quelle appartenenti alle famiglie N_S_I e W_L_Y, mostra orientazione nord-est sud-ovest, dato molto utile per spiegare la genesi del lapis. La genesi delle vene può essere messa in relazione alle due ipotesi alternative che spiegano l’assetto della Formazione Gessoso-solfifera a Monte Mauro: la prima è quella dell’origine tettonica, che attribuisce la deformazione dei gessi messiniani all’attivazione di sistemi di faglie con vergenza appenninica. Le fratture sarebbero quindi legate allo sviluppo di strutture tettoniche di accavallamento; la seconda è l’ipotesi gravitativa, secondo la quale le discontinuità dove si trova il lapis sarebbero il risultato dell’accatastamento di enormi blocchi della successione evaporitica scivolati sul fondo del bacino a causa di enormi frane sottomarine durante il Messiniano. In base ai risultati ottenuti da questo lavoro di tesi la formazione di lapis specularis potrebbe essere in accordo con l’ipotesi gravitativa.
|