Riassunto analitico
Lo sviluppo industriale e tecnologico degli ultimi decenni ha introdotto macchinari sempre più sofisticati e complessi nelle moderne fabbriche, non solo dal punto di vista dell’utilizzo ma anche dal punto di vista manutentivo. In questo contesto infatti, gli operatori che solitamente lavorano con le macchine in questione, non hanno competenze sufficienti per eseguire le procedure di ripristino, bloccando la produzione. In questi casi si ha quindi la necessità di rivolgersi alla casa produttrice del macchinario, che spesso offre un servizio post-vendita di assistenza, oppure a società specializzate nella manutenzione. Azioni di questo tipo però, comportano tempi di ripristino a volte molto lunghi, costi di manutenzione elevati e un calo temporaneo della produzione. Nello scenario appena descritto dobbiamo tenere in considerazione un ulteriore fattore, la quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0), che mette a disposizione tecnologie innovative atte non solo ad un miglioramento in termini qualitativi dei prodotti, ma anche un miglioramento delle capacità e competenze degli operatori senza gravare sul loro carico cognitivo (e di conseguenza sulla salute). A questo scopo, l’elaborato mette in evidenza i vantaggi di un approccio incentrato sull’utilizzo della Realtà Aumentata (Augmented Reality, AR), uno dei nove pilastri dell’Industria 4.0, che viene solitamente utilizzata per procedure di assistenza agli operatori oppure di training. Il caso studio analizzato, fornito da CNH Industrial (https://www.cnhindustrial.com/), tratta una macchina a controllo numerico (CNC) che presenta spesso fermi. Per il ripristino è necessario l'intervento di un operaio specializzato, in quanto l’operatore che solitamente è assegnato alla macchina non ha competenze a sufficienza per eseguire lo sblocco. La ricerca propone lo sviluppo e la valutazione di una metodologia che permette di creare rapidamente applicazioni di Realtà Aumentata per assistere l’operatore durante le procedure di manutenzione, utilizzabile sia tramite visori AR che tramite smartphone o tablet. Per una fase preliminare dello studio è stato creato un prototipo presso il laboratorio Xilab di Unimore (www.xilab.unimore.it), che rappresenta l’interfaccia della macchina grazie alla quale è possibile eseguire la procedura di ripristino, su cui sono stati eseguiti i primi test con utenti di vario genere. Successivamente l’applicazione è stata testata sulla macchina aziendale dagli operatori e, dopo un ciclo di ottimizzazione con ulteriori test sul campo, sono stati ottenuti risultati soddisfacenti che mettono in evidenza gli effettivi benefici della Realtà Aumentata in contesto industriale.
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