Riassunto analitico
La pandemia COVID-19 ha impattato negativamente la salute mentale di tutta la popolazione; tuttavia, gli effetti sono stati più marcati nella popolazione di migranti e rifugiati. Questa popolazione, anche precedentemente alla situazione pandemica, era ampiamente esposta ad un concomitante insieme di fattori di rischio, ai quali si sono andate a sommare le difficoltà causate dalla pandemia. Ad oggi, gli studi sul disagio psichico nella popolazione migrante ai tempi della pandemia si sono concentrati perlopiù sull’analisi dei fattori di rischio. Meno noti sono invece i fattori protettivi. Lo scopo di questo studio è di individuare, analizzare e comprendere meglio l’effetto di fattori protettivi per la salute mentale in una coorte di rifugiati e altri migranti durante la pandemia COVID-19 in Italia, utilizzando i dati italiani del sondaggio ApartTogether. In particolare ipotizziamo che: il numero di relazioni sociali e la presenza di una rete di supporto (RS) possa avere un ruolo protettivo nei confronti del distress psicologico (DP) , mitigando inoltre la relazione tra DP e i livelli di stigmatizzazione percepita (SP); la disponibilità di informazioni affidabili e/o comprensibili (Info) possa migliorare i livelli di DP, mitigando gli effetti negativi di paura e preoccupazione per la situazione pandemica (PP) su DP. I dati sono stati raccolti da N=752 partecipanti ospitati in Italia che hanno aderito e completato il questionario del sondaggio ApartTogether in un periodo compreso fra Aprile e Novembre 2020. Sono stati utilizzati i dati riguardanti: la stigmatizzazione auto-riferita, le relazioni sociali e di supporto, la paura e preoccupazione per la situazione pandemica, l’accesso a informazioni affidabili e/o comprensibili ed i sintomi relativi al distress psicologico. Per prima cosa, è stata utilizzata l’analisi fattoriale confermativa (CFA, Confirmatory Factor Analysis) per stimare i costrutti latenti SP, RS, PP, Info, DP. Questi sono stati successivamente analizzati in R usando regressioni lineari univariate, multivariate e modelli di equazioni strutturali (SEM, Structural Equation Modeling). Dall’analisi delle relazioni fra SP, RS, DP, è stato confermato l’effetto negativo di SP sulla salute mentale (B= 0.249; 95% CI 0.132, 0.367; p<0.001), al contrario, RS ha mostrato un effetto positivo, di miglioramento, dei livelli di DP (B= -0.238; 95% CI -0.356, -0.119; p<0.001). RS è risultato anche associato a SP in modo significativo (B=-0.661; 95% CI -0.809, -0.513; p<0.001), tuttavia l’effetto di mediazione di RS nella relazione tra SP e PD non è risultato statisticamente significativo (B= 0.040; 95% CI -0.067, 0.147; p=0.464). Per quanto riguarda le relazioni fra PP, Info, DP, è stato confermato l’effetto negativo di PP su DP (B= 1.151; 95% CI 0.786, 1.516; p<0.001) così come l’effetto protettivo di Info su DP (B= -0.408; 95% CI -0.681, -0.135; p=0.003). Info è risultata associata anche a PP (B= 0.493; 95% CI 0.388, 0.598; p<0.001) e ha mitigato l’effetto negativo di PP su DP nel modello di mediazione (B= -0.166; 95% CI -0.286, -0.047; p=0.006) CONCLUSIONI: I migranti e rifugiati che sperimentano una maggior stigmatizzazione e discriminazione riferiscono un maggior distress psicologico. Coloro che presentano un incremento della discriminazione percepita presentano anche un peggioramento delle relazioni e della rete di supporto sociale. La presenza di una rete di supporto sociale non sembra essere un fattore sufficiente a mitigare gli effetti negativi dello stigma sulla salute mentale. I rifugiati e i migranti che provano paura e preoccupazione per le possibili conseguenze della pandemia COVID-19 sperimentano anche un peggioramento della salute mentale. Coloro che provano più preoccupazioni sono anche spinti alla ricerca di un maggior numero di informazioni affidabili e/o comprensibili, confermando quindi il suo ruolo di mediatore e di fattore protettivo.
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