Riassunto analitico
Introduzione ed Obiettivo: Dopo l’approvazione nel 2013 dell’AIFA per l’uso nei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva(TI), la Dexmedetomidina(DEX) è stata progressivamente introdotta nei protocolli di analgosedazione della Terapia Intensiva (TI) del Policlinico di Modena come farmaco di scelta per mantenere una sedazione lieve moderata durante ventilazione non invasiva, durante il weaning e nel paziente con delirium ipercinetico. L’obiettivo di questo studio è verificare se l’introduzione della DEX nella pratica clinica ha determinato delle modifiche nell’utilizzo degli altri sedativi e nei principali outcomes dei pazienti ricoverati in TI. Metodi. E’ stato selezionato un gruppo di pazienti ricoverati nel 2015-2016 per un tempo compreso tra i 2 e i 14 giorni(n= 142) e comparato con un gruppo di pazienti con analoga degenza nel 2012-2013(n=140) per mortalità e durata della degenza in TI e ospedaliera, utilizzo di altri sedativi in infusione continua, fallimento della ventilazione non invasiva(NIV), necessità di reintubazione ed insorgenza di polmonite associata a ventilazione(VAP) e polmoniti acquisite in TI(ICU AP). Risultati. Per 136(95,1%) pazienti dei 142 nei quali è stata somministrata DEX, è stato possibile definire con precisione le condizioni di utilizzo; nel 22,4% dei pazienti che siano stati intubati durante la degenza è stata utilizzata durante weaning. La mediana di giorni di utilizzo del farmaco è stata di 3(IQR 2-4); la mediana della dose complessiva durante il ricovero è stata di 12,8 mcg/kg, la dose media giornaliera la mediana è 0,2 mcg/kg/h. Il 63,4% dei 142 pazienti considerati ha richiesto anche sedazione estemporanea durante il ricovero; al 17,6% dei pazienti sono stati somministrati neurolettici, mentre il 30,3% dei pazienti ha richiesto un sedativo in IC ulteriore rispetto a DEX. Nei due gruppi, l’utilizzo di farmaci vasoattivi durante il ricovero è stata maggiore nei pazienti nei quali è stata somministrata DEX(38% vs 26,4%; p=0,03). La mortalità in TI(11,3% nel biennio 2015-2016 vs 12,9% nel biennio 2012-2013; p>0,05) e gli ICU FREE DAYS sono risultati simili(median 22, IQR 18-23 vs median 23 IQR 19-24; u>0,05), mentre la mortalità ospedaliera è risultata ridotta(20,4% vs 29,3%; p=0,08) e gli hospital free days sono risultati maggiori nel biennio 2015-2016(median 151, IQR 18-23 vs median 142, IQR 0-164; u=0,05). Per quanto riguarda l’utilizzo di altri sedativi, è stato possibile apprezzarne una riduzione(30,3% vs 40,7%; p=0,06). Con riferimento agli outcomes ventilatori, i pazienti ricoverati nel biennio 2015-2016 hanno riportato un numero minore di VAP(2,6% vs 6,3%; p>0,05), fallimenti NIV( 15,% vs 31,9%; p= 0,021) e reintubazioni(6,4% vs 10,1%; p>0,05) a fronte di giorni di ventilazione sovrapponibili(FVD/28) median 24 IQR 21-26 vs 25 IQR 7-26). Discussione. L’introduzione della DEX nei protocolli di analgosedazione non ha modificato in modo in maniera sostanziale la mortalità in TI e ICU free days, mostrando invece un impatto più rilevante su mortalità ospedaliera e hospital free days. La possibilità di una migliore comunicazione e quindi collaborazione del paziente con il personale medico ed infermieristico tramite l’impiego di un farmaco che sia in grado di garantire una sedazione lieve moderata permette un maggior comfort del paziente e maggiore tollerabilità degli interventi, quali la NIV, i cui fallimenti sono risultati inferiori nel gruppo dei pazienti trattati. La riduzione dell’incidenza delle VAP e della necessità di reintubazioni deve essere verificata da analisi più appropriate e valutata su un campione di maggiori dimensioni.
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