Riassunto analitico
Il presente elaborato si propone di analizzare - nell’ambito del complesso fenomeno della mobilità umana –- la nuova mobilità dei Giovani Talenti Italiani, con un focus particolare sulla dimensione soggettiva dell’agency, legata alle aspirazioni, esperienze e risorse personali che influenzano il processo decisionale migratorio. Lo studio parte da un approccio teorico e termina con un’analisi qualitativa basata su un’indagine di campo condotta su giovani talenti emiliano-romagnoli emigrati all’estero. L’obiettivo principale è esplorare come l’interazione tra il contesto e l’agency individuale influenzi il processo decisionale migratorio, in particolare indagando come le aspirazioni personali e le capacità di azione possano modellare le opportunità e i vincoli associati alla scelta di migrare. Per raggiungere questo obiettivo, inizialmente viene presentata una rassegna della letteratura internazionale sul tema della mobilità umana, con un’attenzione particolare all’approccio delle capacità e dello sviluppo umano (Sen; 1999), che costituirà la cornice teorica-operativa di riferimento della mia indagine. Questo approccio permette una visione integrata della mobilità umana, considerata come un processo strettamente legato all’agency individuale e al miglioramento del benessere personale. L’analisi si concentra, poi, sulle peculiarità del nuovo ciclo migratorio in Italia e sul fenomeno comunemente noto come “brain drain” o “fuga dei cervelli” per analizzarne le prospettive teoriche in letteratura ma soprattutto per individuarne le caratteristiche nell’attuale contesto italiano. Vengono evidenziati i fattori che influenzano l’emigrazione dei giovani talenti italiani (definiti come giovani con un titolo di istruzione terziaria e appartenenti alla fascia di età dai 25 ai 44 anni) e le caratteristiche individuali che aumentano la propensione alla mobilità, con l’obiettivo di identificare le strategie e politiche che giocano un ruolo fondamentale nel creare le condizioni favorevoli per attrarre e trattenere i talenti. In questo contesto, viene illustrato il modello legislativo adottato dalla Regione Emilia-Romagna, considerato un esempio virtuoso nella promozione di un ambiente competitivo e stimolante per contrastare l’emigrazione qualificata e favorire il ritorno e l’attrazione dei giovani talenti. L’analisi sottolinea l’importanza di un approccio multi-causale nello studio delle dinamiche che influenzano la mobilità dei giovani talenti, capace di configurare la progettualità migratoria come un percorso di crescita e sviluppo, personale e professionale, e quindi, come vero e proprio strumento di benessere. Infine, vengono presentati i risultati di una ricerca qualitativa basata su interviste semi-strutturate, condotte con giovani emiliano-romagnoli in possesso di laurea attualmente occupati in Germania e nel Regno Unito. Le storie di mobilità di questi giovani, tra desideri e opportunità, evidenziano l’insieme delle dimensioni che compongono il progetto migratorio, offrendo un contributo significativo per comprendere le dinamiche migratorie contemporanee secondo un approccio centrato sulle persone e per delineare strategie future volte a favorire il loro ritorno.
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Abstract
This paper aims to analyze the new mobility of Italian young talents within the broader context of the complex phenomenon of human mobility, with a particular focus on the subjective dimension of agency, which is linked to the aspirations, experiences, and personal resources that influence the migratory decision-making process. The study begins with a theoretical approach and concludes with a qualitative analysis based on a field survey conducted among young talents from Emilia-Romagna who have emigrated abroad.
The main objective is to explore how the interaction between context and individual Agency influences the migratory decision-making process, particularly by investigating how personal aspirations and capacities for action can shape the opportunities and constraints associated with the choice to migrate. To achieve this goal, the study initially presents a review of the international literature on human mobility, with particular attention to the capability and human development approach (Sen; 1999), which will constitute the theoretical-operational framework of reference for my investigation*. This approach offers an integrated view of human mobility, considered as a process closely linked to individual agency and the improvement of personal well-being. The analysis then focuses on the peculiarities of the new migratory cycle in Italy and the phenomenon commonly known as "brain drain," to analyze its theoretical perspectives in the literature and, more importantly, to identify its characteristics within the current Italian context. The factors influencing the emigration of Italian young talents (defined as youth with tertiary education achievement and in age group from 25 to 44) and the individual characteristics that increase the propensity for mobility are highlighted, with the aim of identifying the strategies and policies that play a fundamental role in creating favorable conditions to attract and retain talents.
In this context, the legislative model adopted by the Emilia-Romagna Region is illustrated, considered a virtuous example in promoting a competitive and stimulating environment to counteract qualified emigration and encourage the return and attraction of young talents. The analysis emphasizes the importance of a multi-causal approach in studying the dynamics that influence the mobility of young talents, capable of configuring migratory planning as a path of personal and professional growth and development, and thus, as a true instrument of well-being.
Finally, the results of a qualitative research based on semi-structured interviews conducted with young graduates from Emilia-Romagna currently employed in Germany and the United Kingdom are presented. The mobility stories of these young people, between desires and opportunities, highlight the various dimensions that make-up the migratory project, offering a significant contribution to understanding contemporary migratory dynamics through a people-centered approach and to outlining future strategies aimed at encouraging their return.
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