Riassunto analitico
Nel corso degli ultimi decenni, a seguito di vari focolai di malattie di origine alimentare, la food safety ha guadagnato sempre più importanza sia a livello europeo che globale. Questo ha spinto le istituzioni, le organizzazioni internazionali e l’industria alimentare ad intensificare i propri sforzi al fine di garantire la sicurezza degli alimenti. Tra i patogeni più rilevanti vi è Listeria monocytogenes (L.m.), un batterio Gram positivo responsabile della listeriosi, un’infezione alimentare che colpisce prevalentemente soggetti fragili e vulnerabili. La listeriosi presenta uno dei più elevati tassi di ospedalizzazione e mortalità tra le malattie alimentari, nonostante sia considerata rara dall’OMS. Risulta fondamentale sviluppare metodi analitici affidabili e sensibili per la rilevazione e la quantificazione di questo microrganismo negli alimenti. Prima di procedere con la ricerca del patogeno all’interno di un campione alimentare utilizzando il metodo di elezione, è necessario effettuare la sua verifica. In questa fase, viene dimostrata la competenza del laboratorio nell’applicare correttamente il metodo. La verifica prevede il calcolo dell’eLOD50 (estimated Limit Of Detection), ovvero la concentrazione minima del microrganismo che può essere rilevata con una probabilità del 50%. Lo scopo di questo progetto di tesi è determinare l’eLOD50 di Listeria monocytogenes, utilizzando sia il metodo di riferimento ISO 11290-1 che il metodo alternativo AFNOR AES 10/03-09/00, per la ricerca qualitativa del patogeno. Il lavoro è stato condotto su due diverse matrici alimentari, carne macinata e pesce crudo, precedentemente analizzate per confermare l’assenza di L.m. Seguendo le linee guida della normativa di riferimento ISO 16140-3, sono state allestite dieci unità campionarie opportunamente diluite in un brodo di coltura selettivo per la crescita del microrganismo. Partendo dal limite di rilevabilità al 50% (LOD50) del metodo, è stato possibile individuare tre livelli specifici di inoculo per i campioni. Questi ultimi sono stati successivamente incubati e analizzati secondo i protocolli previsti dalle due metodiche. Per ogni livello di inoculo è stata selezionata una colonia e sono state eseguite le relative prove di conferma. Sulla base della presenza o assenza di L.m. nelle diverse unità campionarie, è stato calcolato l’eLOD50 e i risultati ottenuti sono stati conformi ai limiti di accettabilità. L’analisi dei dati ottenuti ha permesso di evidenziare la riduzione dei tempi analitici del metodo AFNOR rispetto al metodo di riferimento ISO, senza compromettere l’affidabilità dei risultati. Questo riveste particolare importanza, soprattutto in situazioni di emergenza o nel corso di indagini epidemiologiche legate a focolai di malattie alimentari. In queste circostanze, la rapida identificazione dei patogeni è fondamentale per prevenire la diffusione delle malattie e adottare misure immediate per evitare il consumo di alimenti contaminati.
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