Riassunto analitico
Introduzione. L’incidenza di noduli tiroidei è molto elevata nella popolazione generale, fino a raggiungere tassi di prevalenza del 60-70% nella popolazione anziana. La maggior parte di questi noduli è di natura benigna: nonostante ciò l’eccessivo incremento di dimensioni, l’effetto massa e i difetti estetici determinano spesso la necessità di intervento. Tradizionalmente le procedure adottate per asportare tali lesioni prevedevano interventi chirurgici, terapie con radio-iodio o iniezioni intralesionali di etanolo. Questi approcci sono gravati però da un alto tasso di complicanze. Negli ultimi anni sono state introdotte diverse tecniche di termoablazione dei noduli tiroidei benigni che utilizzano diverse fonti di calore: radiofrequenza, laser, microonde ed ultrasuoni focalizzati ad alta intensità.
Scopo dello studio. Lo scopo dello studio è descrivere la casistica di termoablazione dei noduli tiroidei benigni dell’AOU di Modena, confrontando indicazioni, procedure e risultati con la letteratura, riportando i risultati ottenuti, al fine di delineare l’efficacia e la sicurezza della procedura.
Materiali e metodi. Sono stati presi in esame i pazienti con noduli benigni della tiroide causa di complicanze sottoposti alla procedura di termoablazione con radiofrequenza, presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena nel periodo compreso tra Dicembre 2017 e Luglio 2022. Sono state valutate indicazioni, tecnica ed efficacia in termini di riduzione dimensionale e risoluzione di eventuali sintomi, sottoponendo i pazienti ad un follow-up clinico ed ecografico a 1-3-6 mesi dall’intervento. Si è valutata l’incidenza di complicanze maggiori e minori peri e post-operatorie.
Risultati. Sono stati arruolati 69 pazienti, 57 (82,6%) di sesso femminile e 12 (17,4%) di sesso maschile, con età media di 56 anni (range 27-79). 49 hanno completato i tre step di follow-up. La dimensione iniziale media del nodulo trattato con termoablazione è stata di 15,9 mL. Al sesto mese, ovvero al terzo follow-up, la riduzione media dei noduli trattati è stata superiore al 50%, un valore comparabile alla soglia di efficacia riconosciuta in letteratura. Tra tutti i pazienti trattati si è verificata solamente una complicanza minore intraoperatoria consistente in un’emorragia di lieve entità.
Conclusioni. La termoablazione con radiofrequenza dei noduli benigni della tiroide è una tecnica sicura, in grado di portare beneficio al paziente con sintomi da compressione e/o difetti estetici. Questa procedura si è dimostrata efficace nel ridurre il volume dei noduli trattati, limitando i costi e le complicanze rispetto alla chirurgia.
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