Riassunto analitico
In Italia ad oggi i pazienti con demenza sono oltre un milione e, con una previsione di 20 milioni di anziani nel 2020 di cui 4 milioni sopra gli 85 anni, la patologia è destinata ad un importante aumento. Le cause di malattia di Alzheimer (AD), la più diffusa forma di demenza, sono purtroppo infatti ancora ignote, nonostante i rilevanti investimenti della ricerca neurologica ed epidemiologica in questo ambito. Le demenze sono malattie al momento prive di terapie efficaci e nel contempo mancano misure di prevenzione adeguate per contrastarne o ritardarne l’insorgenza. Per individuare interventi efficaci di prevenzione e terapia della demenza di Alzheimer è quindi necessario approfondire il ruolo che diversi fattori di rischio legati a stile di vita, dieta ed inquinamento ambientale hanno nella eziologia e progressione della sua condizione antecedente cioè di Mild Cognitive Impairment (MCI), tenendo altresì conto della variabilità clinica e delle alterazioni dei biomarcatori bioumorali e di imaging. Tramite un disegno di studio di tipo prospettico è in corso di reclutamento dal 2019 al 2021 una coorte di soggetti affetti da MCI, con follow-up a distanza di 18-24 mesi. Criteri di inclusione sono diagnosi di MCI stabilita clinicamente sulla base di anamnesi e valutazione neuropsicologica secondo i criteri del DSM-5, età inferiore ai 70 anni, esordio riferito del disturbo cognitivo prima dei 65 anni di età, capacità di scrivere e leggere la lingua italiana al fine di poter compiere la valutazione neuropsicologica ed infine presenza di un caregiver disponibile a rispondere a questionari parte della valutazione neuropsicologica. In aggiunta alle procedure che compongono la valutazione clinica usuale, lo studio prevede: RM encefalo, RM encefalo funzionale a riposo (resting fMRI), PET amiloide con 18F Flutemetamol per i pazienti in cui la rachicentesi sia contrindicata, valutazione dell’esposizione a inquinamenti ambientali Geographical Information System in relazione all’indirizzo di residenza, analisi di campioni di sangue e dei campioni di liquor al fine di procedere al determinismo di metalli pesanti, metalloidi e contaminanti organici e dosaggio del dosaggio Aβ1–42 e neurofilamenti nel liquor, somministrazione di questionari per la valutazione dei fattori di rischio ambientale e nutrizionale in modo da effettuare una ricostruzione retrospettiva delle esposizioni ambientali e un'analisi dello stile di vita. A settembre 2021, sono stati reclutati 71 pazienti residenti nella provincia di Modena e 28 residenti nella provincia di Reggio Emilia, con età media complessiva di 62 anni. Per quanto la tipologia di sintomi al momento della prima valutazione clinica, la maggior parte dei pazienti presenta alterazioni del linguaggio 37,4%, seguiti da disturbi del comportamento 27,3% e dell’attenzione 14.1%, mentre 2% presenta disturbi delle funzioni esecutive e di personalità. Lo studio dovrebbe fornire a partire dal 2022 informazioni utili a comprendere il ruolo dei fattori legati a stile di vita, dieta ed inquinamento ambientale nella eziologia del MCI.
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