Riassunto analitico
L’articolo 187 del CdS punisce la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e psicotrope. Più di recente, la Legge n. 41 di marzo 2016, ha introdotto nel codice penale italiano il reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali, prevedendo il massimo della pena qualora il reato venga commesso sotto l’effetto delle sostanze psicoattive. La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato che la Cannabis è in grado di alterare in maniera significativa le performance alla guida. Inoltre, questa sostanza stupefacente è attualmente quella più spesso riscontrata tra i guidatori sottoposti a controllo o coinvolti in incidenti stradali sia in Europa che negli Stati Uniti. Il principio attivo della Cannabis, il 9THC, e i suoi metaboliti sono molecole fortemente lipofile, tendono a trovarsi a basse concentrazioni nei liquidi biologici ed hanno una finestra temporale di rilevabilità nel sangue di poche ore. La particolare farmacocinetica dei cannabinoidi imporrebbe la necessità di eseguire in tempi rapidi il prelievo del campione di sangue dai soggetti sospettati di guida sotto l’effetto di stupefacenti, essendo la matrice sangue fondamentale per poter dimostrare l’attualità dell’assunzione al momento del fatto. La ricerca scientifica ha evidenziato importanti differenze nelle concentrazioni ematiche dei cannabinoidi sia in base alla modalità di assunzione (per via inalatoria o per via orale), sia in base alla frequenza del consumo (abituale, occasionale, esposizione passiva, uso terapeutico). Il ritardo del prelievo ematico, che molto spesso si verifica, e la variabilità riscontrata nei livelli ematici dei cannabinoidi tra i diversi tipi di consumatori, rendono particolarmente difficile, ma certamente importante, la definizione di chiari cut-off di riferimento per queste sostanze, soprattutto considerando le serie implicazioni legali conseguenti all’abuso della Cannabis in relazione alla guida. Nell’anno 2016 sono stati raccolti i campioni ematici di soggetti coinvolti in incidenti stradali nelle province di Modena, Reggio Emilia e Parma. I campioni sono stati analizzati associando la capacità separativa della cromatografia liquida con l’elevata risoluzione della spettrometria di massa. In particolare la ricerca ha focalizzato l’attenzione sui soggetti positivi a cannabinoidi (n.163) studiando le concentrazioni di 9THC 11-OH-THC, THC-COOH, THC-COOH-glucuronato unitamente ai dati circostanziali al fine di individuare modelli utili in ambito legale.
|