Riassunto analitico
Background. I sostituti cutanei (epidermici, dermici o dermo-epidermici) rappresentano dei moderni ausili di bioingegneria tissutale utilizzati nella ricostruzione chirurgica post-oncologica cutanea e nelle ustioni profonde. La durata della profilassi antibiotica in questi interventi non è ben definita. L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare le variazioni delle complicanze infettive in seguito all’accorciamento della profilassi antibiotica nei soggetti sottoposti a posizionamento di sostituto dermico (SD). Materiali e metodi. Sono state confrontate le complicanze infettive locali (a livello del SD) in due gruppi di pazienti: i soggetti sottoposti a intervento di posizionamento di SD da settembre 2014 a gennaio 2016 (PERIODO A) che hanno ricevuto una profilassi antibiotica >24h e i soggetti sottoposti a intervento di posizionamento di SD da maggio 2016 a giugno 2017 (PERIODO B) che hanno ricevuto una profilassi antibiotica ≤24h. Siamo andati a valutare le differenze di incidenza di infezione e di prevalenza di specie ed è stata eseguita un’analisi univariata con regressione lineare per valutare i fattori di rischio infettivi (sesso, età, profilassi antibiotica perioperatoria, sito di posizionamento di SD, tipo si SD, dimensioni dell’area chirurgica, insufficienza renale cronica, diabete mellito). Risultati. Da settembre 2014 a giugno 2017 sono stati sottoposti ad intervento di posizionamento di SD 116 pazienti. Il 66.4% (n=77) della popolazione di studio era di sesso maschile e l’età media era di 73 anni (22-92 anni). Settantotto pazienti (67.2%) soffrivano di ipertensione, venti (17.2%) di diabete mellito, sedici (13.8%) di insufficienza renale cronica, ventidue (19%) erano fumatori e quarantacinque (38.8%) avevano un codice ASA ≥3. Nel 94.8% dei casi (n=110), la ragione dell’intervento chirurgico era la rimozione di un tumore cutaneo. La ricostruzione chirurgica con SD ha coinvolto lo scalpo in 44 casi (37.9%), il volto in 28 (24.1%), il torace in 11 (9.5%), il braccio o la mano in 9 (7.8%), la gamba in 12 (10.3%) e il piede in 12 (10.3%). Dei 116 pazienti sottoposti a posizionamento di SD, 62 (53.4%) hanno ricevuto una profilassi >24h e 54 (46.6%) hanno ricevuto una profilassi ≤24h. La durata media di profilassi antibiotica nei due gruppi è stata di 6.6 giorni e 0.5 giorno, rispettivamente. L’incidenza globale di infezione è stata del 20.7% (24/116); il patogeno più comunemente isolato è stato S. aureus (41.6%), seguito da P. aeruginosa (29.1%), P. mirabilis (8.3%) ed E. faecalis (4.1%). È stata osservata un’incidenza di infezione maggiore nei pazienti a cui il SD era stato posizionato a livello degli arti, rispetto al torace o al cranio-volto (33.3% e 15.6%, rispettivamente; p=0.034). Tra i pazienti con profilassi >24h e quelli con profilassi ≤24h, non vi erano differenze significative per l’incidenza di infezioni (22.5% e 18.5%, rispettivamente; p=0.590). I due gruppi erano simili per sesso, età, co-morbilità, codice ASA e tipo di neoplasia cutanea. Non si sono riscontrate differenze significative di prevalenza dei microrganismi isolati nei due gruppi di pazienti (p=0.692). Conclusioni. La riduzione della profilassi antibiotica a ≤24h risulta vantaggiosa nei pazienti sottoposti a posizionamento di SD: l’accorciamento della profilassi, infatti, non ha determinato un aumento delle infezioni, permettendo invece una riduzione media di 6 giorni di profilassi per paziente.
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Abstract
Background. Bioengineered skin dermal substitutes (SDS) represent a novel therapeutic opportunity for restoring damaged tissue, both in massive deep burns, extensive full-thickness wounds, and reconstruction after cancer resection. Antimicrobial prophylaxis duration in such procedures has not been well established yet. The aim of the study was to evaluate the changing of infective complications following shortening of perioperative prophylaxis in patients undergoing surgical reconstruction with SDS.
Methods. Infective complications at the site of SDS were compared in two groups of patients: subjects undergoing surgical reconstruction between September 2014 and January 2016 (PERIOD A) who received a >24h-antibiotic prophylaxis, and subjects undergoing surgical reconstruction between May 2016 and June 2017 (PERIOD B) who received a ≤24h-antibiotic prophylaxis. Differences in the incidence of infection and pathogen prevalence were explored. Univariate linear regression analysis was performed to evaluate the risk factors for infection (sex, age, ASA code, perioperative antibiotic prophylaxis, site of SDS intervention, type of SDS, dimensions of surgical area, chronic renal impairment, and diabetes mellitus).
Results. Between September 2014 and June 2017, 116 patients underwent a surgical reconstruction with a SDS. The 66.4% (n=77) of the study population was male, and the mean age was 73 years (22-92 years). Seventy-eight patients (67.2%) were positive for hypertension, 20 (17.2%) for diabetes mellitus, 16 (13.8%) for chronic renal impairment, 22 (19%) were former or current smokers, and 45 (38.8%) had an ASA code ≥3. In the 94.8% of the patients (n=110) the reason of surgical intervention was a skin cancer. Surgical SDS reconstruction involved the scalp in 44 cases (37.9%), the face in 28 (24.1%), the chest in 11 (9.5%), the arm or the hand in 9 (7.8%), the leg in 12 (10.3%) and the foot in 12 (10.3%). Among 116 patients undergoing SDS surgical reconstruction, 62 (53.4%) received a >24h-prophylaxis and 54 (46.6%) received a ≤24h-prophylaxis. The average duration of prophylaxis in the 2 groups of patients was 6.6 days and 0.5 day, respectively. Overall incidence rate of infection was 20.7% (24/116). The most frequently isolated pathogen was S. aureus (41.6%), followed by P. aeruginosa (29.1%), P. mirabilis (8.3%), and E. faecalis (4.1%). Patients undergoing SDS reconstruction in limb/foot had higher infection rate in comparison with those undergoing SDS reconstruction in chest/head (33.3% and 15.6%, respectively; p=0.034). No differences in the infection rate were observed between the patients who received >24h or ≤24h-antibiotic prophylaxis (22.5% and 18.5%, respectively; p=0.590). The two groups resulted similar for gender, age, comorbidities, ASA score, and type of skin cancer. No significant differences in pathogen prevalence were found (p=0.692).
Conclusions. Antibiotic prophylaxis reduction to 24 hours or less demonstrated to be beneficial to patients undergoing surgical reconstruction with SDS. Shortening of antibiotic prophylaxis did not increase infection rate, and it allowed to reduce of 6 days-per-patient the antibiotic exposure.
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