Riassunto analitico
La fitoterapia sta diventando sempre più conosciuta e utilizzata anche in Medicina Veterinaria perchè negli ultimi anni l’interesse del mondo scientifico è stato, molto più che in passato, fortemente motivato dalla bioattività delle sostanze indagate e dalla loro applicabilità in diversi settori quali quello alimentare e farmaceutico. Parallelamente allo sviluppo della fitochimica si è avuto un notevole incremento degli studi botanici, etnobotanici, etnoveterinari, farmacologici, medici e veterinari, che hanno contribuito alla conoscenza delle piante medicinali e dei loro usi, generando un lavoro interdisciplinare unico nel mondo scientifico. Addizionato al fatto che sono evidenti alcuni vantaggi che giustificano l’utilizzo del prodotto erboristico: ridotta tossicità che ne consente un trattamento prolungato nella prevenzione, possibile utilizzo complementare ai farmaci di sintesi, a favore di un ridotto utilizzo di questi ultimi, ridotti o assenti tempi di sospensione del prodotto erboristico rispetto al farmaco, vasto campo di applicazione che comprende sia gli animali d’affezione che da reddito. Non è inoltre da tralasciare il grandissimo problema della farmaco resistenza che si sta verificando conseguentemente a un utilizzo non corretto (diffuso impiego di antibiotici ad ampio spettro; uso di antibiotici più recenti rispetto a quelli più vecchi ma ancora efficaci; scarsa attenzione alla cinetica nelle diverse specie animali; mancato rispetto protocollo terapeutico) e talvolta senza reale fondamento, soprattutto degli antibiotici. Il lavoro di ricerca prende in esame l’approccio fitoterapico in campo Medico veterinario, in particolare l’utilizzo degli oli essenziali, a scopo preventivo e terapeutico, contro le malattie infettive che affliggono il mondo dell’allevamento di animali destinati alla produzione di prodotti ad uso alimentare. Sono state considerate le malattie più comuni, a più rapida diffusione, che causano maggiore danno economico e che sono più pericolose per l’uomo, l’animale e l'ambiente. Le principali infezioni risultano di origine batterica, virale, fungina e parassitaria, e colpiscono sia gli apparati interni (apparato gastrointestinale, respiratorio, genito urinario), che gli apparati esterni (tegumento, mammella) di diverse specie animali. Recentemente sono stati introdotti gli oli essenziali come antibatterici, antivirali, antifungini e antiparassitari. Gli oli essenziali sono costituiti da molecole di origine naturale, volatili a temperatura ambiente, e che quindi possono essere considerati fitocomplesso vegetale. E’ proprio la copresenza di numerose molecole che ne determina l’azione nell’ambito delle malattie infettive, perché costituiti da diverse sostanze che hanno differenti bersagli e meccanismi d’azione, ma che agendo in sinergia svolgono la azione antimicrobica, combattendo il patogeno su più fronti e riducendo così il rischio di sviluppo di resistenza. Si tratta comunque di complessi attivi per i quali la legislazione ha codificato il loro impiego sia nell’alimentazione che nella medicina, essendo gli animali di allevamento importanti veicolo di sostanze a potenziale tossicità, per l’uomo e l’ambiente. Numerosi sono gli oli essenziali autorizzati attualmente sia per il trattamento delle malattie infettive degli animali da reddito, sia come additivi alimentari in ambito delle formulazioni di mangimi a particolari scopi nutrizionali. Sono quindi stati esaminati i possibili vantaggi e svantaggi dell’utilizzo degli oli essenziali in ambito di prevenzione e terapia rispetto ai farmaci di sintesi.
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