Riassunto analitico
Il presente elaborato ha come obiettivo quello di analizzare un aspetto molto dibattuto anche in tempi recenti: la parità di genere, in particolare, la condizione delle donne lavoratrici nel contesto italiano. Le tutele predisposte in materia di discriminazione sono molteplici, quali il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (Decreto legislativo n. 198 del 2006), la Convenzione OIL n. 190 del 2019 sull'eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro, l’articolo 54 del Decreto legislativo n. 151 del 2001 che prevede il divieto di licenziamento della donna dall'inizio del periodo di gravidanza finché il minore non giunge al compimento di un anno e la Legge n. 162/2021, dai più chiamata legge sulla parità salariale, che contiene un insieme di modifiche ed integrazioni al Codice delle pari opportunità mediante alcuni interventi idonei a contrastare il divario retributivo di genere. Nonostante queste tutele, accade di frequente che le donne siano soggette a discriminazioni, anche gravi, sul posto di lavoro e questo influisce notevolmente sul loro stato psico-fisico. Dall’Istat provengono i seguenti dati: nove donne su cento durante la loro vita lavorativa hanno subito molestie o ricatti a sfondo sessuale, anche se la percentuale di vittime che racconta a qualcuno l’accaduto o che denuncia è molto basso. Altrettanto, a livello globale, il gender gap rappresenta una delle ingiustizie sociali più frequenti e l’Italia non è esente da tale problematica. In anni recenti, in Italia sono corse in aiuto alle imprese alcune fondazioni quale, ad esempio, Fondazione Libellula. La Fondazione, in particolare, realizza nelle imprese attività di informazione e sensibilizzazione ad hoc sulla violenza e sulla discriminazione di genere. Attraverso la somministrazione di un questionario, sono stati sondati i giudizi delle nuove generazioni sul tema e il livello di conoscenza delle relative tutele.
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