Riassunto analitico
L'emergenza legata al coronavirus ha scosso le fondamenta della nostra società, colpendone non solo la dimensione sanitaria ma anche quella economica, sociale e culturale. Tuttavia, il covid-19 ha portato con sé anche una crisi dell'informazione e della comunicazione, svelandone le falle ed evidenziandone l'estrema essenzialità in situazioni di emergenza e di rischio. Sotto questa prospettiva di essenzialità di una comunicazione ottimale e della diffusione di informazioni valide, lo scopo di questa dissertazione è dunque analizzare le molteplici dimensioni della comunicazione in relazione alla pandemia di coronavirus e presentarne un quadro completo. In primo luogo, vengono riportate le nozioni di base relative ai concetti di rischio e di società del rischio per introdurre un'analisi della comunicazione del rischio e i diversi approcci comunicativi solitamente adottati dalle autorità e dalle organizzazioni nazionali e internazionali per gestire le situazioni di emergenza. La prevenzione e la comunicazione in tempo di pace sono considerate le migliori strategie per ridurre gli impatti negativi causati da scenari di emergenza probabilistici, con il coinvolgimento delle comunità e la radicata fiducia nelle autorità come ulteriori fattori essenziali. Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha giocato un ruolo fondamentale nel guidare i governi, fornendo loro piani strategici in termini di comunicazione e misure per affrontare l'emergenza. Gli effetti del Covid-19 sono analizzati anche sul piano linguistico, altra dimensione della comunicazione, concentrandosi sui cambiamenti e le novità apportate alle lingue - inglese, italiano e francese nel nostro caso - e sull'analisi linguistica della comunicazione istituzionale attraverso canali di comunicazione tradizionali e nuovi. Nei primissimi mesi della pandemia, la televisione ha riacquistato il suo predominio come strumento di comunicazione di massa, riportando gli eventi legati all'emergenza in tutto il mondo con un flusso ininterrotto di ultimi aggiornamenti e notizie. A livello comunicativo, le istituzioni si sono impegnate nella "lotta" contro il coronavirus anche sui social network - citando la metafora bellica ampiamente diffusa e profondamente criticata associata alla pandemia. In questo caso, un importante elemento di comunicazione si aggiunge a completamento dell’analisi, ovvero il feedback, che permette di inquadrare la reazione dei cittadini rispetto all'emergenza e le opinioni personali relative all’efficacia della risposta delle istituzioni alla crisi. Difatti, la capacità di acquisire la prospettiva e la reazione del destinatario del messaggio diventa un fondamento per migliorare la comunicazione stessa e la relativa pianificazione. Un ultimo sguardo è dedicato ai fenomeni quali infodemia e fake news considerati pericolosi come una pandemia per la loro rapidità di diffusione e il volume di viralità che pone numerosi rischi sia alla sicurezza collettiva che alla salute mentale e fisica individuale. Dai più lontani miti sulle pandemie alle nuove fake news, le istituzioni e le autorità intervengono insieme ai giganti dei social per ostacolarne la diffusione. In particolare, fake news e denominazioni improprie di malattie, come rilevato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, risultano essere causa di discriminazioni verso specifiche popolazioni e/o specie di animali con effetti negativi sulle economie dei paesi coinvolti. Come numerosi studi scientifici sperimentali delineano, gli individui possono tendere a credere a notizie false a causa di bias cognitivi, e concetti come dispercezione, confirmation bias and disconfirmation bias ulteriormente rafforzati dagli algoritmi e dalla velocità di comunicazione delle piattaforme sociali virtuali. Infine, l'educazione e la prevenzione rimangono gli strumenti più potenti per affrontare il problema della disinformazione alla radice, fornendo ai cittadini la capacità di sviluppare senso critico.
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Abstract
The year 2020 was unprecedented for the entire world population. The coronavirus emergency has shaken the foundations of our society, affecting not only the health dimension but also the economic, social and cultural ones. However, covid-19 led as well to an information and communication crisis, unveiling its shortcomings and pointing out its extreme essentiality especially in emergency and risk situations. Under this perspective of essentiality of optimal communication and spread of valid information, the purpose of this dissertation is therefore to analyse the multiple dimensions of communication in relation to the pandemic of coronavirus and present a comprehensive framework of such dimensions. First off, the basic notions of risk and risk society are reported to introduce an analysis of risk communication and the different communicative approaches usually adopted by authorities and national and international organizations to manage emergency situations. Prevention and communication in peace time are considered as best strategies to reduce negative impacts caused by probabilistic emergency scenarios with communities’ engagement and rooted trust in authority as further essential factors to achieve goals in risk communication. The World Health Organization as well played a fundamental role in guiding worldwide countries’ governments providing strategic plans in terms of communication and actions to tackle the emergency. As a further dimension of communication, the influence of Covid-19 is analysed on a linguistic level focussing on changes and novelties in languages – English, Italian and French in our case- and on the linguistic analysis of institutional communication via traditional and new communication channels. During the very first months of the pandemic, television reacquired its predominance as mass communication tool, reporting the events related to the emergency around the world continuously and uninterruptedly. Institution have also committed to the “fight” against coronavirus – mentioning the widely spread and deeply criticized war metaphor associated to the disease – on social network. In this case, an important element of communication is added to complete our analysis, namely the one of feedback allowing to frame the reaction of citizens to the emergency and their feeling over the efficiency of response of institutions to the crisis. Indeed, the capacity to acquire the perspective and acknowledge the reaction of the receiver of the messages becomes a fundament ameliorate communication and strategies. A final glance is dedicated to the phenomena of infodemic and fake news which are considered as dangerous as a pandemic, due to their rapidity in spreading and volume of virality posing numerous risks to both collective security and individual mental and physical health. From the most distant myths about pandemics to the new fake news, institutions, authorities intervene together with social giants to hinder these phenomena. Fake news and unproper denomination of disease, as noted by the World Health Organization, can lead also to discrimination towards specific population or species of animals with tremendous negative effects over economies. As numerous experimental scientific studies outlines, individuals may tend to believe to fake news due to cognitive bias, and concepts such as dispersion and misperception all strengthen by the algorithms and the speed of communication of social networks. Finally, education and prevention remain the most powerful tools to tackle the problem of disinformation at its roots, by providing citizens with the ability to defend themselves and develop critical thinking.
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