Riassunto analitico
La nascita del libero commercio e il crescente numero di accordi commerciali tra Paesi avrebbe dovuto portare all’eliminazione della concorrenza sleale, ma così non è stato. I casi di dumping, cioè la vendita di prodotti a dei prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato, sta crescendo ogni anno di più in diverse industrie, tra cui quella siderurgica. L’elaborato andrà a concentrarsi prevalentemente sul caso del dumping cinese nell’industria dell’acciaio. La Cina ha vissuto negli ultimi trent’anni un enorme boom economico, contraddistinguendosi in numerosi settori e uno dei sui fiori all’occhiello è sempre stato il mercato dell’acciaio. Essa infatti è la prima produttrice di acciaio al mondo, con una produzione (2016) di 808 milioni di tonnellate su un totale di 1.630 milioni di tonnellate (50% del mercato). Il settore dell’acciaio però, da circa vent’anni sta vivendo una forte crisi di sovra produzione, ovvero un eccesso di offerta, cresciuta esponenzialmente. Uno dei Paesi che ha contribuito maggiormente alla crescita è stata la Cina, iniziando successivamente, come conseguenza, una vendita dei prodotti a prezzi molto bassi, entrando prepotentemente nei mercati internazionali. La Cina infatti, dal 2008 ad oggi è riuscita ad aumentare la produzione di quasi 10 volte in più rispetto l’unione europea (la seconda produttrice mondiale) dove la produzione è rimasta pressoché invariata. La politica socialista, l’economia pianificata, il controllo e gli investimenti statali sulle industrie hanno fatto sì che il Paese avesse la possibilità di aumentare a dismisura il livello di capacità produttiva. Grazie alla grande quantità di acciaio invenduto e al gran numero di industrie presenti nel mercato interno, Pechino è riuscita a vendere all’estero la maggior parte dei prodotti siderurgici a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato, vendendo molte volte anche sotto costo. Questa serie di comportamenti non consoni agli accordi, hanno portato a screzi nei rapport tra Cina e gli altri Paesi aderenti alle World Trade Organisation, in particolar modo con Unione Europea e Stati Uniti d’America. Per potersi proteggere tutti hanno iniziato a imporre dazi anti-dumping su quei prodotti che potevano andare a minacciare l’economia interna, cercando di apportare delle limitazioni alle importazioni Cinesi. La tesi ha quindi lo scopo di dimostrare le motivazioni che hanno permesso alla Cina di poter attuare una politica di dumping nel secolo del libero mercato, andando anche ad analizzare le reazioni dell’Unione Europea e degli Stati Uniti d’America.
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Abstract
The birth of free trade and the increasing of new trade agreements between countries should have bought to the elimination of unfair competition, but it didn’t occur. The cases of dumping, that is “selling at prices that are lower than those of the market”, is increasing every year more and more in lots of industries, among which the steel industry.
This paper is going to focus on the case of dumping in the steel industry, concentrating on the case of China.
China experienced in the last thirty years an incredible economic growth, stand out in several sectors and one of the main is the steel market. China is the first steel producer worldwide with a production of 808 million tonnes a year (2016), over a total of 1.630 million tonnes (50% of the market). The steel sector however, for about twenty years is experiencing a strong overproduction “crises”, that increased exponentially. One of the Countries that contribute mainly at this growth was China. From 2008 until today China increased its production ten times more than the European one, which remains nearly unchanged.
The socialist politics, the planned economy, the control and investments of the state over the companies helped the Country to increase the production. Thanks to the high quantity of unsold steel and to the high number of companies present in the internal market, Beijing was able to sell in the international markets steel products at lower prices, selling sometimes also below costs.
These series of behaviour, opposite to the agreements, creates several contrast in trade relationship between China and the other Countries that belongs to the World Trade Organisations, in particular with Europe and United States.
To protect themselves they started to impose anti-dumping measures on those products, coming from China, that threaten the equilibrium of the internal economy. The scope was to restrict Chinese’s imports and involve the Government to slow down the production.
The theses has the purpose to demonstrate the motivation that allowed China to actualize a duping policy in the free market century and after that the work will concentrate also on the reaction of the European Union, the United State and the World Trade Organisation.
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